Marsala – Decine di palloncini bianchi sono stati lanciati in aria all’uscita dalla Chiesa Madre, a Marsala, della bara di Nicoletta Indelicato, la giovane di 25 anni uccisa nella notte tra il 16 e il 17 marzo con dodici coltellate e poi data alle fiamme. Una folla oceanica, oltre diecimila persone, ha applaudito quando la bara è uscita dalla chiesa. La città, a partire dalle ore 15, si è chiusa in un religioso silenzio, calando le saracinesche e chiudendo le attività commerciali. Tanti i giovani presenti in piazza, molti tra conoscenti e amici di Nicoletta ma anche, probabilmente, di Margareta Buffa e Carmelo Bonetta, i due presunti autori dell’omicidio, rimasti in carcere dopo la convalida del Gip di Marsala.
Dietro al carro funebre vi erano i genitori, il fratello e gli altri parenti e amici della vittima. Migliaia di persone in piazza della Repubblica e lungo le strade attraversate dal corteo. Palpabile la commozione della gente.
“Angosciati e ancora sbigottiti”, ha detto durante l’omelia il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. “Come si fa a non essere turbati di fronte a tale ferocia disumana, di fronte a tale violenza fredda e inaudita. Come si fa a non essere turbati di fronte l’assassinio di una persona sola e indifesa orchestrato dinanzi al diavolo. La terra era diventata ostile a questa sorella, perché era circondata da peccatori e Dio ha deciso di salvarla portandola con sé. Nicoletta è stata uccisa da mano violenta e mente mossa da feroce follia. ‘Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me’. Questa parola del Signore Gesù a poche ore dall’inizio della sua passione la sento risuonare, forte e insistente insieme, in me; e io, pastore di questa Chiesa, la offro a quanti siete qui riuniti per affetto, amicizia, solidarietà umana verso Nicoletta e verso i suoi familiari… Signore Gesù, come si fa a non essere turbati di fronte a tanta ferocia disumana? Come si fa a non essere turbati di fronte a un massacro assolutamente immotivato, quali che possano essere stati gli impulsi che hanno scatenato una violenza fredda e inaudita? Come si fa a non essere turbati di fronte all’assassinio di una persona sola e indifesa, vittima di un disegno perverso, orchestrato sotto l’influsso del diavolo, ispiratore di tutto il male che nasce nel cuore umano, traviato dal peccato? Ma la tua parola è chiara e determinata e noi la facciamo prevalere sui nostri sentimenti: ‘Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me’. E noi crediamo in te e ci fidiamo di te; ma tu sostieni e aumenta la nostra fede con la forza e la luce della parola che abbiamo ascoltato…”.
Oltre al vescovo, che nella sua omelia ha parlato di delitto “sotto l’influsso del diavolo”, nel corso del funerale è intervenuto anche il sindaco Alberto Di Girolamo. Rivolgendosi a Nicoletta Indelicato, il primo cittadino ha detto: “Tutta Marsala è con te. E’ vicina ai tuoi familiari”. Di Girolamo, parlando di “barbaro omicidio”, ha aggiunto: “Nicoletta poteva essere nostra sorella, amica, fidanzata. Aiutiamo i nostri figli a crescere. Non si può stare sempre su Facebook”.
Nel corso della cerimonia, è stata letta una lettera del fratello di Nicoletta, Cristian, di 24 anni. “Oggi è il giorno che non avrei mai immaginato di vivere per loro ci sarà la giustizia divina. Tu eri sempre solare e allegra. Avevi il dono di vedere solo il buono nella gente. Ti voglio bene”. E qui è scattato un lungo e fragoroso applauso.
Al termine delle esequie il feretro ha attraversato la folla in lacrime, un grappolo di palloncini bianchi si è alzato in cielo, quasi a rappresentare l’ultimo saluto a una ragazza vittima di una violenta esecuzione che in queste settimane ha tramortito la città.