Marsala – Cari concittadini /e, manca poco e saremo su SCHERZI A PARTE. Ieri consiglio comunale di Marsala, è tediante, è comprensibile, il tutto inizia con 1 ora di ritardo, ops scusate 53 minuti perché, deo gratias, il numero legale è presente e fa ben sperare perché pur essendo una seduta di prosecuzione (numero legale 12), sono in 17.
Come chiesto nella seduta precedente, Dioniso I alias il sindaco è presente, trattandosi che necessita approvare il rendiconto di gestione anno 2018 e il comune, dovendolo approvare il 30 aprile corrente anno, è sub judice e non per responsabilità del consiglio comunale e neanche dell’amministrazione, ma come direbbe Orazio alias F. Coppola “cu mangia fa muddriche”. Don Circostanza (Fontamara) alias Agostino Licari, motiva la scelta dell’amministrazione di far pagare i tributi “ad ognuno secondo le proprie possibilità”, in ossequio alla sua formazione politica.
Metà della seduta trascorre costruttivamente. Poi iniziano le prime schermaglie, da lì a poco il tutti contro tutti. Amleto Alias A. Rodriquez, chiede quale sia l’intenzione dell’amministrazione sui precari, a Dioniso I quale sia l’intenzione sull’indennità di fine mandato. È la volta di Orazio che loda Don Circostanza come il migliore assessore al bilancio degli ultimi 30 anni, e lo afferma anche se lui siede in assise da 20 anni, ma il peggiore in assoluto sui rifiuti. Loda l’amministrazione Carini (sindaco dal 2007/12) e che i debiti dallo stesso quantomeno sono serviti per opere che resteranno alla città, cita porta Mazara, v.le Isonzo e parcheggi.
Anche Holden alias Nuccio critica l’amministrazione e di come la stessa abbia perso pezzi della maggioranza fin da subito. Don Circostanza e Dioniso I tentano una difesa, ma a detta dello scrivente è superfluo, perché? La legge permette una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Conditio sine qua non è che sia presentata da 12 consiglieri. 24 mesi orsono fu presentata a firma di: Monatto /Marrone, Ozzy/A. Coppola, padre/Vinci, Constantine/Di Girolamo, Consalvo Uzeda (I Viceré) alias Chianetta, Carla de “Gli indifferenti” alias Piccione. Altri 6 per farla approdare a sala delle lapidi, ulteriori 6 per fare decadere Dioniso I. Orazio, Holden, Amleto, Tizio/Cordaro, Amelie’-Fallaci/Arcara, Paride /O. Alagna, Gertrude /Ingrassia, Polonio/Galfano, Atossa/E. Milazzo, Peter/Gandolfo, Kay Casparotta/Genna, Rosetta(la ciociara) alias Angileri, Azzeccagarbugli alias Gerardi, Sigfrido (l’anello del nibelungo) alias P. Milazzo, Aramis(I tre moschettieri) alias, W. Alagna.
Alla luce di questi numeri 21 componenti dell’assise e la normativa che vuole siano 12 a presentare la mozione, 18 ad approvarlo, non si comprende perché non sia stata portata all’assemblea. Perché non farla? I tempi tecnici finora lo permettono. Sarà fatto? Non dovesse accadere, saremo ufficialmente su SCHERZI A PARTE.
Vittorio Alfieri