Inesattezze, spazio negato a qualsivoglia replica per una visione più completa dei fatti trattati, e quindi omesso contraddittorio, e “consecutio temporum” sull’impegno volto a favorire il nuovo decollo dello scalo di Birgi che sembra tratteggiare quasi una volontà disfattista nei confronti di una struttura da cui dipende il rilancio vero dell’intero territorio.
Questo è quanto emerge, per me, nell’articolo pubblicato ieri on line da il Fatto Quotidiano, sull’Aeroporto “Vincenzo Florio”.
Mi sembra inverosimile leggere, tra le varie altre cose, che a guadagnarci è stata solo la compagnia che aveva fissato la sua base siciliana a Trapani, cioè Ryanair.
Si può veramente affermare che dall’attività del nostro scalo non ne derivi sviluppo per l’intero territorio provinciale? Se così fosse, ci sarebbe da interrogarsi allora sul perché una ventina di sindaci hanno indossato la fascia tricolore per protestare e riunirsi, tutti assieme, nel tempo, per non abbassare la guardia e attivare politiche di rilancio per lo scalo trapanese; sul perché, ancora, sono nati movimenti civici di protesta, in rappresentanza di imprenditori e cittadini del territorio, che qui hanno investito e che con il declino progressivo e perpetuo dello scalo si sono visti defraudati anche delle loro speranze. Mi preme specificare, ancora, che i capi d’accusa citati non hanno mai avuto ad oggetto aiuti di Stato, né l’operazione di co-marketing, né le procedure di trasferimento di somme ai vari vettori, e che io non sono indagato per l’elargizione di fondi ai vettori. Le procedure penali seguono altre vie.
Peraltro, non mi sono dimesso nel 2012 dal mio ruolo, a differenza di quanto riportato nell’articolo, in polemica con il Crocetta: le mie dimissioni sono relative al mese di gennaio mentre il Governatore Crocetta è stato eletto nel mese di novembre. Con Comiso non c’è alcuna rivalità, anzi, i due aeroporti saranno gemellati e abbiamo sempre sostenuto di voler lavorare in sinergia; se per l’Aeroporto non c’è stata redditività, insisto nel dire che per il territorio, invece, c’è stata nel modo più assoluto e che l’articolo in questione tende a confondere il territorio con lo scalo; se casualmente o artatamente lo lascio stabilire a chiunque stia leggendo e voglia rifletterci.
Un cenno voglio farlo, ancora, alle 29 persone in cassa integrazione, che ringraziamo per i sacrifici personali che affrontano, e voglio precisare che nessuna assunzione è stata operata all’interno dell’Aeroporto: abbiamo semplicemente selezionato un operatore commerciale, che mancava, per individuare, nell’esclusivo interesse del territorio, sempre più vettori, e che, naturalmente, se non porterà i risultati che ci attendiamo, cesserà con noi il rapporto di lavoro.
Un’altra, enorme, inesattezza, è relativa all’affermazione che Airgest si è accollata i debiti che non furono pagati dai Comuni: niente di più falso. Airgest non si è accollato un solo centesimo. E come avrebbe, una società pubblica, potuto fare questo? Il tutto è evincibile, naturalmente, da ogni documento contabile dell’azienda. Il Comune di Castelvetrano, infine, che ha sottoscritto il contratto di co-marketing senza avere mai versato un euro, pur usufruendo del traffico passeggeri dell’Aeroporto, cosa avrebbe potuto esigere indietro? A cosa è rivolta, dunque, la costituzione di parte civile? La Regione Siciliana non ha mai sollevato sospetti sulla vicenda ma legittime richieste di chiarimenti.
Quello che mi chiedo, e desidero condividere con tutti voi che leggete, è il perché di questa ‘battaglia’ denigratoria, portata avanti in modo così pervicace da certa parte politica che solleva polveroni – e che aveva anche presentato un’interrogazione parlamentare sulle compagnie low cost – cui l’articolo dà spazio, sulla ‘pelle’ dell’Aeroporto di Birgi… E’ così che si fanno gli interessi di un territorio che si dice di voler tutelare? E’ così, riempiendosi la bocca della parola ‘legalità’, e ammantando continuamente di ombre ogni attività afferente a questo scalo, che si facilita la stessa attività commerciale praticata per una crescita sempre maggiore e concreta? E’ possibile forse in questo modo incoraggiare gli scambi e i rapporti con altri vettori inquinando di sospetti quanto ci circonda?
Permettetemi di diffidare fortemente di questo modus operandi che, invece, talvolta, sembrerebbe proteso piuttosto a favorire altri interessi e altre questione e società, come, magari, il completo recupero e rilancio di Alitalia, sui cui debiti con lo Stato non ci si scomoda mai per farne cenno. Lo schieramento di buona parte del Governo regionale – in linea con l’impegno di altre Regioni del nostro paese per le rispettive fondamentali strutture – dei giorni scorsi, a sostegno di questo Aeroporto e del suo territorio, dovrebbe rincuorarci e vederci uniti nella promozione con fiducia di uno scalo che rappresenta l’ossigeno per noi tutti e per le future generazioni.
Constatare che serpeggia una volontà disfattista e distruttiva operato anche dalla stampa, che si rende complice, volontaria o involontaria, di un clima di sfiducia, mi amareggia profondamente, ma non al punto da continuare a credere nel mio operato a favore di questo nostro Aeroporto, che non abbandoneremo e che non abbandonerò mai.
Forse non avrò la stessa diffusione de “Il Fatto quotidiano” ma voglio che la gente del mio territorio sappia la verità, e vi assicuro che difenderò in ogni modo e in ogni dove l’Aeroporto e le azioni che stiamo portando avanti per lo sviluppo di questa terra.
Salvatore Ombra