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Scadenza concessioni demaniali marittime: Cna Trapani a disposizione degli operatori del territorio

Scadono il prossimo 31 dicembre 2020 le concessioni demaniali marittime per finalità turistico- ricreative.

Sul tema e sulle successive attività rispetto al riordino normativo in materia di concessioni demaniali marittime, CNA Sicilia e CNA Sicilia Balneari hanno organizzato un convegno- dibattito che si terrà giovedì 23 gennaio 2020, alle ore 10.30, al San Paolo Palace Hotel di Palermo. Interverranno, tra gli altri: l’Assessore regionale Territorio e Ambiente, Toto Cordaro; l’onorevole Giusy Savarino, relatrice del testo di legge approvato all’Ars per l’estensione quindicennale delle concessioni demaniali marittime in Sicilia; Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA Balneari.

“E’ necessario continuare nel percorso tracciato, ovvero l’emanazione del decreto per portare definitivamente al 2033 le concessioni degli stabilimenti balneari siciliani favorendo oltre 500 milioni di investimenti privati stimati nel prossimo decennio”, dicono dalla CNA Sicilia settore balneatori.

“Il rinnovo della concessione demaniale marittima è importantissimo per tante attività economiche del territorio- dicono dalla CNA Trapani, che parteciperà al convegno del 23 gennaio. Lidi, ma anche ristoranti, pizzerie e attività simili rischiano di chiudere, o comunque, di non poter programmare investimenti e ammodernamenti delle loro attività, se non viene loro rinnovata la concessione, con un eventuale notevole impatto negativo sull’occupazione e sull’economia del territorio. Per questo è importante che gli imprenditori del settore non perdano questo importante incontro”.

E, proprio per l’importanza dell’iniziativa, CNA Trapani si è resa disponibile a coordinare le trasferte dal trapanese per partecipare all’incontro. Per informazioni, rivolgersi a Francesco Cicala: 338- 4161986


DOCUMENTO PROGRAMMATICO

Assemblea Regionale CNA Balneari Sicilia

Si terrà a Palermo l’assemblea di CNA Balneari alla presenza dell’assessore regionale al territorio ambiente Toto Cordaro, della relatrice della norma di recepimento della estensione al 2033 delle concessioni demaniali Giusi Savarino e del coordinatore nazionale della categoria Cristiano Tomei.

Al centro del dibattito l’attività svolta dall’associazione in Sicilia con l’approvazione della norma di recepimento e le successive attività rispetto al riordino normativo in materia di concessioni demaniali marittime. Sarà sottolineata la necessità di continuare nel percorso tracciato ovvero l’emanazione del decreto per portare definitivamente al 2033 le concessioni degli stabilimenti balneari siciliani favorendo oltre 500 milioni di investimenti privati stimati nel prossimo decennio. A questo si aggiunge la necessità del riordino della materia demaniale in Italia. Questo con il riconoscimento del principio della tutela del Legittimo Affidamento dei concessionari in attività, in quanto ciascuno di essi ha investito nella propria azienda, ha realizzato il proprio lavoro, ha valorizzato la propria impresa e ha capitalizzato nel tempo il valore commerciale e di mercato che ad essa compete, confidando nel regime giuridico vigente, posto in essere da specifiche norme dello Stato italiano.

Un principio valorizzato da:

• la sentenza della Corte di giustizia europea nelle cause unificate Promo impresa (C – 458/20149) e Melis (C – 67/2015), ha chiarito che, nei confronti delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative, merita di essere tutelato il legittimo affidamento dei concessionari che dimostrino di avere effettuato investimenti nella convinzione che il loro titolo concessorio sarebbe stato rinnovato

• La recente pubblicazione di un importante studio commissionato dalla Commissione PETI del Parlamento Europeo datato novembre 2017, dal titolo “Le concessioni balneari italiane e la direttiva 2006/123/CE nel contesto europeo” avanza delle puntuali proposte per risolvere l’incertezza normativa in cui si trovano le imprese balneari italiane: dopo il recepimento della direttiva Bolkestein in Italia, che ha portato all’abrogazione del rinnovo automatico delle concessioni ai medesimi titolari, il settore è infatti da tempo in attesa di una nuova norma che restituisca un orizzonte temporale certo su cui basare gli investimenti.

• La assoluta disponibilità del bene che, come è noto, non risulta assolutamente scarso (condizione quest’ultima necessaria per sostenere principi di libero esercizio d’impresa e di rispetto dei principi di libera concorrenza);

Sul livello nazionale infatti Le Regioni hanno emesso diverse circolari esplicative su come applicare la legge, ma ad oggi moltissime imprese balneari non sono ancora in possesso del titolo vidimato al 2033. Queste concessioni scadono il 31 dicembre 2020. Sappiamo che molte estensioni sono pronte, ma tutto si è arrestato in attesa di indicazioni ulteriori, giacché alcune sentenze hanno fatto sorgere la necessità di approfondimenti da parte degli uffici comunali. Vero che è ogni sentenza riguarda il caso preso in esame e per il quale si esprime il giudizio. Vero è anche che, per il caso dell’estensione delle concessioni, secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato “qualora emerga contrasto tra la norma nazionale e il diritto eurocomunitario è fatto obbligo al dirigente che adotta il provvedimento sulla base della norma nazionale di non applicarla, salvo valutare la possibilità di trarre dall’ordinamento sovranazionale una disposizione con efficacia diretta idonea a porre la disciplina della fattispecie concreta”.

Inoltre, l’ultima circolare del Mit sostiene la necessità di tutelare il legittimo affidamento e distingue tra concessioni che vengono rilasciate ex novo, con soluzione di continuità del rapporto, e concessioni rilasciate ante direttiva Bolkestein (si veda nota del pool legale di Cna Balneari, Roberto Righi ed Ettore Nesi). Infatti nel corpo del testo della circolare si legge che “una proroga di concessione demaniale è giustificata laddove sia finalizzata a tutelare la buona fede del concessionario qualora questi abbia ottenuto una determinata concessione in un periodo in cui “non era ancora dichiarato che i contratti aventi un interesse transfrontaliero certo avrebbero potuto essere soggetti ad obblighi di trasparenza”. Non solo: l’interesse transfrontaliero certo è da accertarsi caso per caso da parte degli organi giurisdizionali che ne hanno competenza. In sintesi, per l’applicazione della legge 145/2018 non siamo in presenza di atti amministrativi discrezionali che intervengano con effetti di soluzione di continuità del rapporto concessorio e in modo automatico, bensì di “vidimazioni”, poiché l’effetto sulla durata della concessione è dato dalla legge e non dall’atto amministrativo di accertamento che interviene per ragioni di tutela del concessionario e delle sue situazioni giuridiche soggettive (il legittimo affidamento). Quindi, alla luce delle complesse vicissitudini legislative, è quantomai necessario sciogliere i nodi di questo ingarbugliato sistema, nodi che bloccano le imprese balneari italiane: la qual cosa è praticabile con una semplice circolare che renda operativa la legge 145/2018 e tolga dall’empasse le amministrazioni locali.

Il Presidente CNA Balneari Siracusa
Pierino Pacchione

LocandinaIncontroConcessioniDemaniali

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