Al momento, soltanto chi vota “NO” interviene sui social per spiegare agli amici che il taglio penalizza i piccoli territori. Sarebbe bene che anche i “SÌ” facessero sentire la loro voce.
La nuova legge sul taglio dei parlamentari vedrà i Deputati da eleggere scendere da 630 a 400 e i Senatori da 315 a 200; quindi, complessivamente saranno eletti 600 parlamentari, contro i 945 precedenti.
In base alla vigente legge elettorale, il “Rosatellum” (che comunque va adeguata), è previsto:
– un listino bloccato per eleggere il 61% dei parlamentari (245 alla Camera e 122 al Senato);
– collegi uninominali secchi per eleggere il 37% dei parlamentari, pari a 148 alla Camera e 74 al Senato;
– il restante 2% dei seggi è destinato agli italiani residenti all’estero.
Nei listini bloccati (il 61% da eleggere), come purtroppo sappiamo, saranno i partiti a scegliere i candidati e mi sembra abbastanza credibile che cercheranno di coprire tutti i territori per raccattare più voti.
I collegi uninominali (il 37% da eleggere), saranno individuati per regione e al bisogno, alcuni collegi potranno prevedere accorpamenti di comuni limitrofi (nel nostro caso della Provincia di Palermo e/o di Agrigento – Partinico, Balestrate, Menfi, Licata).
I 600 parlamentari saranno in rappresentanza di circa 100 province e/o città metropolitane.
Tra le province italiane, per numero di abitanti, Trapani con le sue 434.000 anime, risulta al 43° posto; quindi una provincia media (direi superiore alla media), cui certamente saranno garantiti sia gli eletti nei listini bloccati che quelli nei collegi uninominali.
È chiaro che tutto dipenderà dalle scelte che faranno i leader dei partiti.
Ne consegue che la provincia di Trapani dovrebbe essere rappresentata da almeno un Senatore e da 1 o 2 Deputati, contro i 4 rappresentanti attuali: Vincenzo Santangelo al Senato e Piera Aiello, Antonio Lombardo e Vita Martingiglio alla Camera.
Non mi sembra così tragico, considerato tuttavia che il vero problema risiede nel fatto che la scelta dei candidati verrà fatta dai leader dei partiti e che non sempre gli eletti, alla fine, rispondono alle logiche del territorio, ma piuttosto agli “ordini” di chi li ha fatti eleggere.
Ma questa è un’altra storia, legata alle tante truffe in danno del cittadino cui giorno dopo giorno vengono ridotti gli spazi democratici.
Roald Vento