Psicoanalisi, letteralmente psiche sinonimo di mente, analisi della mente. Non si può non concordare che il maestro e fondatore riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale sia stato Sigmund Freud. Semplificando la psicanalisi freudiana, partendo dal fatto che i nostri comportamenti sono determinati dalle pulsioni sessuali e dal binomio rimozione-ritorno, la psiche è formata da tre istanze, Es, Io e Super Io.
L’es risponde alle richieste primordiali, ossia fame, sete, sesso, energie motivazionali del comportamento. L’Io ciò che siamo, la realtà, i nostri comportamenti, la mediazione tra Io e Super Io, il quale è il censore, le sovrastrutture ciò che riteniamo giusto o sbagliato, l’etica. Nella teoria del maestro austriaco il concetto rimozione-ritorno è artefice delle nostre esistenze.
Il maestro visse tra il 19esimo e 20esimo secolo. Già allora le sue idee vennero riviste, se non contestate: sovvengono Gustav Jung, ritenuto da Freud il suo erede e poco dopo Jacques Lacan. Nota, l’ex paziente di Jung, poi diventata a sua volta psicoanalista, Sabina Spielrein, è in letteratura il caso di transfert e controtransfert, i due ebbero una relazione. Si è accennato a Lacan, uno dei suoi estimatori è Massimo Recacalcati, contemporaneo psicanalista, volto della TV e scrittore.
La sua idea analitica individua nel binomio angoscia-difesa il vulnus del paziente. In sintesi, l’angoscia è il desiderio in tutti suoi significati, la difesa è il sacrificio del proprio talento, aspirazione. Quante anime li sacrificano in nome di una sicurezza fisica o economica? Si fa l’impiegato e non il vigile del fuoco, o il dipendente e non l’imprenditore.
Applicato al Covid-19, il vulnus non va rimosso, altrimenti inevitabilmente ritorna ma risolto, cercando di vincere l’angoscia/desiderio non con l’accezione negativa del sacrificio ma assecondando il talento e forse non si avranno rimpianti.
Vittorio Alfieri