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sabato, 20 Aprile 2024

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Coronavirus in Sicilia, venerdì 10 aprile: politica, opinioni, critiche, comunicati, proposte…

MOMENTANEA SOSPENSIONE DELLA RACCOLTA DELL’ORGANICO A CAUSA DI PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI IMPIANTI

Nel far proprio il disagio della comunità, il sindaco Castiglione chiede ai cittadini di non depositare l’umido a partire da domenica sera e sino a nuova comunicazione — Il sindaco Giuseppe Castiglione informa la cittadinanza che, a causa dell’indisponibilità dell’impianto di compostaggio Raco di Belpasso a ricevere i rifiuti organici per via di problematiche intervenute in conseguenza della chiusura dello stesso avvenuta il 16 marzo scorso, a partire da domenica sera (12 aprile) e per l’intera prossima settimana il servizio di raccolta dell’organico sarà sospeso. Nel far proprio il disagio della comunità campobellese per il momentaneo disagio, che non dipende dal sistema di raccolta comunale, ma appunto da problematiche generali relative all’impiantistica presente in tutta la Regione, il Sindaco chiede la collaborazione dei cittadini a non depositare la frazione umida per domenica sera e sino a nuova comunicazione. «Come a suo tempo è stato opportunamente comunicato – spiega il sindaco Castiglione – nonostante l’impianto di Belpasso sia rimasto chiuso per circa un mese, siamo riusciti a garantire regolarmente la raccolta dei rifiuti organici nell’intero territorio comunale in forza di un’ordinanza contingibile e urgente che ho emanato con l’obiettivo di scongiurare ulteriori problematiche di natura igienico-sanitaria che si sarebbero potute verificare in un momento già critico, quale quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Coronavirus. Con un’ulteriore nota ricevuta nei giorni scorsi da parte dell’impianto di compostaggio, ci è stato inoltre comunicato che, sebbene l’impianto si appresti a essere riaperto, al momento è ancora impossibilitato a ricevere l’organico, sino a quando lo stesso riprenderà la sua attività a pieno regime, molto probabilmente a fine della prossima settimana. Sarà nostra cura, come sempre, informare tempestivamente la cittadinanza non appena sarà possibile ripristinare il servizio di raccolta dell’organico».


CORONAVIRUS:”SI PROCEDA ALL’AUTORIZZAZIONE DEI SERVIZI A DOMICILIO DELLE ATTIVITA’ DI RISTORAZIONE NELLA DOMENICA DI PASQUA”

“Procedere con la richiesta di autorizzazione dei servizi a domicilio delle attività di ristorazione nella domenica di Pasqua e relativo utilizzo dei buoni spesa – dicono i deputati regionali Luisa Lantieri, Marianna Caronia, Antonio Catalfamo, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso, Giovanni Bulla, Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara – sarebbe un atto di buon senso. Le richieste di deroga all’ Ordinanza regionale del Presidente Musumeci, avanzate dalla CNA, favorirebbero chi, come i cittadini disabili e fragili avrebbero maggiori difficoltà a rifornirsi durante i giorni di festa, ad evitare assembramenti, nei giorni precedenti la domenica di Pasqua, nei punti alimentari e ad aiutare un comparto economico che sta molto soffrendo, con l’opportunità di una entrata economica. Quindi – concludono gli otto deputati – chiediamo al Presidente Musumeci di rivedere la propria posizione, ritenendo opportuno che si soddisfino le proposte avanzate da CNA, in tempi brevissimi, così evitando di comprimere ulteriormente e inutilmente un comparto, che sta già subendo una pesante contrazione della domanda e di lavoro”.


Sicilia, Coronavirus. Barbagallo: “Le mascherine acquistate dal governo Musumeci? Alcune sono “pezzi di carta””

“Il governo regionale ha annunciato in pompa magna la distribuzione di oltre due milioni di mascherine in Sicilia. Mi auguro che non siano tutte come quelle che sono state consegnate al personale del Dipartimento Acque e Rifiuti, perché se è così tanto vale evitare la fatica di distribuirle: più che mascherine sembrano ‘pezzi di carta’”. Lo dice Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del PD. “Mi chiedo chi abbia deciso l’acquisto di queste ‘mascherine’ e quanto siano costate – aggiunge Barbagallo – e soprattutto mi chiedo se è questo il modo in cui il presidente Musumeci e l’assessore Razza intendono aiutare i siciliani a tutelarsi dal Coronavirus”. “Il governo regionale – conclude il parlamentare PD – continua a manifestare una grave inadeguatezza nella gestione dell’emergenza sanitaria, e di fronte alle proprie inefficienze si chiude in un imbarazzante silenzio senza assumersi le proprie responsabilità”. Nella foto una delle ‘mascherine’ consegnate al personale della sede di Catania del Dipartimento Acque e Rifiuti)


SICILIA, FINANZIARIA. FIGUCCIA (UDC): “NESSUN PASSO FALSO, RIPARTIZIONE CERTOSINA DEI FONDI DELLA FINANZIARIA A FAVORE DI FAMIGLIE, IMPRESE E SOCIETÀ PARTECIPATE”

“Nell’attesa che il testo della finanziaria regionale approdi in Assemblea sarà mio dovere vigilare affinché la ripartizione delle risorse vada nella direzione di un sostegno concreto alle piccole e medie imprese operanti sul territorio regionale e alle famiglie siciliane in difficoltà. Un sostegno che può concretizzarsi attraverso la defiscalizzazione, la sospensione dei tributi e dei canoni regionali nonché l’immissione di liquidità immediata a favore di piccoli commercianti, artigiani, pescatori, agricoltori, allevatori e ancora, la sospensione dei canoni per i gestori degli impianti sportivi, culturali e nel settore del benessere della persona. Insomma, risulta essenziale ogni misura idonea a garantire l’esenzione temporanea del versamento dei tributi e di altri adempimenti fiscali e burocratici. L’allocazione certosina delle risorse, infine, deve guardare con attenzione al personale delle partecipate che sta continuando a garantire servizi essenziali, all’edilizia e dunque alle infrastrutture. A questi settori strategici va assicurata una somma poderosa pari almeno all’80% del miliardo previsto. È chiaro come continuano non a convincerci i movimenti che a livello europeo si stanno tenendo e di conseguenza le posizioni nazionali rispetto ai temi economici sul sostegno da Bruxelles e, per questo, la finanziaria regionale anche questa volta vigorosa non può concedersi alcun passo falso nei confronti dei siciliani”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc.


In Sicilia si pensino ad urgenti forme di sostegno per le testate on-line

Un sostegno, concreto, ed urgente, alle testate giornalistiche on line. E’ la richiesta di Anso, l’Associazione Nazionale della Stampa Online, al governo regionale siciliano e all’Ars. “L’emergenza che stiamo vivendo – afferma il presidente Marco Giovannelli – mostra, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’informazione on line, che, quando è svolta con professionalità, argina le fake news, promuove le buone prassi ed aggiorna correttamente lettori e cittadini. Questo apporto è ancora più concreto in Sicilia, dove le testate on line sono cresciute di numero e di qualità, e hanno rapporti consolidati con le loro comunità di riferimento”. Ma tra i settori a rischio, in questo periodo di emergenza, l’editoria è proprio quello più debole e meno sostenuto. “Tutte le testate on line lavorano in condizioni precarie, in questi giorni, perché sono state annullate importanti commesse pubblicitarie, o, nonostante l’aumento di lettori e pagine viste, sono diminuiti, anche dell’80% gli introiti – continua Giacomo Di Girolamo, direttore della testata siciliana Tp24.it e componente del direttivo Anso -. Ciò nonostante, i giornalisti e gli editori continuano con passione e abnegazione il loro lavoro, ma è importante che le istituzioni diano un segnale”. E’ per questo che Anso proporrà una serie di misure, facilmente attuabili, per venire incontro a questo momento di emergenza. Ma aggiunge anche delle richieste specifiche per le istituzioni siciliane, a cominciare dalla pianificazione di campagne pubblicitarie istituzionali programmate non a pioggia, come purtroppo avvenuto spesso in passato, ma secondo criteri verificati di posizionamento nel calcolo dell’audience fatto da enti terzi, come Google Analytics. “Non c’è molto tempo – conclude Di Girolamo – il sacrificio dei giornalisti di piccole e grandi testate on line non potrà durare molto. Si rischia di fermare l’attività di testate ormai più che decennali, e di impedire ai siciliani l’accesso ad un’offerta informativa varia e approfondita, un servizio essenziale per la popolazione”.


Intervento del Segretario regionale della Ugl Credito sulle notizie circolate in questi giorni sulla Crias

Egregio Direttore, in questi giorni leggiamo, purtroppo, notizie sulla Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane difformi rispetto alla realtà dei fatti (se non talvolta addirittura destituite di qualsiasi fondamento), che ingenerano non poca confusione nei lettori. Per chiarezza d’informazione, nell’interesse dei lavoratori dell’ente e, soprattutto, nei confronti della categoria degli artigiani siciliani che la Crias sostiene dal 1954 con i propri prodotti finanziari a tasso agevolato, vogliamo sottolineare chiariamo quanto segue. L’ente in questi giorni di emergenza regionale e nazionale, causati alla pandemia da “Coronavirus”, ha continuato la propria attività istruttoria dei finanziamenti, essendo tra i primi in Sicilia ad applicare lo “smart working” di concerto con il sindacato, così come disposto dalla normativa vigente. Peraltro, a seguito delle condivisibili misure adottate dalla Giunta regionale (con la delibera n° 88 del 12 marzo scorso), in materia di moratoria dei debiti verso gli istituti finanziari regionali (Irfis, Crias ed Ircac) per le piccole e medie imprese danneggiate dalla situazione in atto, la stessa Crias ha provveduto a costituire un gruppo di lavoro ed ad oggi ha esitato circa 2.300 su 3.500 richieste, arrivate all’indirizzo e-mail appositamente istituito. Si tratta di istanze per la sospensione delle rate di mutuo per un anno, l’allungamento dell’ammortamento per la restituzione dei finanziamenti e la sospensione di nuove iniziative per il recupero dei crediti non pagati fino al 31 dicembre 2020. Siamo anche a conoscenza che i vertici aziendali stanno lavorando in parallelo con l’Assessorato regionale delle Attività produttive, organo di vigilanza sulla Crias, per risolvere l’annosa vicenda dovuta all’applicazione del decreto legislativo n°118 del 2011 al fine di consentire la successiva erogazione di diverse centinaia di finanziamenti. Quello delle piccole imprese artigiane è uno dei settori più colpiti da questa crisi e, per questo, ci auguriamo che l’impegno di rimpinguare i fondi per la Crias, assunto pubblicamente dalla Regione Siciliana, si tramuti presto in uno sforzo finanziario per dare ossigeno a tante aziende che nei mesi scorsi avevano già fatto richiesta di finanziamento, essendo tutte le istanze pronte ad essere liquidate. Ci preme altresì ricordare come l’applicazione della “moratoria” sulla vita della Crias provocherà pesanti refluenze, visto che nella delibera di Giunta regionale del 12 marzo non è previsto alcun “onere aggiuntivo a carico dell’Amministrazione regionale”. In pratica, come abbiamo già avuto modo di rappresentare al Governo regionale, per tutto il 2020 si andrebbero ad azzerare i ricavi provocando il probabile default della Cassa. Facciamo dunque appello al presidente della Regione siciliana, ed agli assessori dell’Economia e delle Attività produttive, perchè vengano adottati tempestivamente gli opportuni provvedimenti per l’immediato sblocco dell’operatività della Cassa regionale. Se si vuole rimettere in moto l’economia, già dalle prossime settimane, e garantire un sostegno al mondo artigiano, bisogna autorizzare con urgenza la Crias a far valere sul suo fondo le somme necessarie per sostenere i costi di gestione, alla stessa stregua di quanto già sta avvenendo per l’Ircac. La ringrazio anticipatamente per lo spazio che vorrà riservarci. Cordialmente.


Sicilia, Coronavirus. De Domenico e Lupo: “Prepararsi ad effettuare ‘test rapidi’ anche a dipendenti della Pubblica Amministrazione” – presentata interpellanza all’Ars

“In vista della ‘Fase 2’ allo studio del Governo nazionale bisognerà predisporre, anche attraverso l’intervento della Regione, ulteriori misure per la gestione del post-emergenza: in particolare sarà necessario somministrare in maniera diffusa ‘test rapidi’ per identificare, attraverso gli anticorpi, anche chi è stato già contagiato e dopo la guarigione risulta immune. Chiediamo al Governo regionale in che modo si stanno preparando questi interventi, e se non ritenga necessario sottoporre a test rapidi anche i dipendenti della Pubblica Amministrazione che in questo periodo hanno continuato a recarsi nei loro abituali luoghi di lavoro”. Lo dice il parlamentare regionale del PD Franco De Domenico che, insieme con il capogruppo Giuseppe Lupo e gli altri parlamentari del gruppo all’Ars, ha presentato un’interpellanza rivolta all’assessore regionale alla Salute. “L’indagine andrà condotta su diversi campioni di popolazione – aggiungono De Domenico e Lupo – e riguarderà anche imprese e categorie produttive: l’obiettivo è capire quanto il virus si è diffuso e quanti possono tornare al lavoro grazie a questa ‘patente di immunità’. È necessario, così come previsto dalla nuova circolare del Ministero della Salute, eseguire prioritariamente questi esami su pazienti ospedalizzati, operatori sanitari esposti a maggior rischio, soggetti fragili e soggetti con infezione respiratoria ricoverati nelle Rsa. In Sicilia riteniamo opportuno indirizzare l’indagine anche verso tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione che in questo periodo emergenziale hanno continuato a garantire la loro presenza negli uffici”. “Sarà indispensabile – concludono De Domenico e Lupo – evitare che si ripeta la mancanza di sinergia tra Stato e Regione che in più di una occasione è emersa durante la ‘Fase 1’ dell’emergenza Covid19, i cui effetti purtroppo sono sotto gli occhi di tutti”. Pantelleria, sostegno ai malati oncologici e affetti da patologie cronico-degenerative.


Assessore Marrucci: “È online l’avviso pubblico per beneficiare dei contributi per le spese sostenute per cure e terapie effettuate in terra ferma”

Un contributo massimo di 2.000,00€ annuali a titolo di rimborso per le spese sostenute per il pernotto, vitto e trasporto, sia per l’ammalato che per il suo eventuale accompagnatore/i. Questo l’oggetto dell’Avviso Pubblico uscito il 6 aprile e rivolto a quanti affetti da patologie tumorali o cronico degenerative che devono sostenere spese per spostarsi in terraferma, esclusivamente presso i presidi della Regione Sicilia, per effettuare prestazioni di cura/terapie, visite di controllo e ulteriori diagnosi/accertamenti medici. “Si tratta di un aiuto importante, anche se non risolutivo per i nostri malati che sono costretti a raggiungere la Sicilia anche in tempo di Coronavirus per poter avere le cure necessarie alle loro patologie,” afferma l’Assessore alle Politiche Sociali, Francesca Marrucci. “Ancora una volta, grazie all’encomiabile lavoro del IV Settore del Comune di Pantelleria, non solo siamo venuti incontro a quanti hanno problemi a sostenere le spese mediche, ma abbiamo recepito anche dei suggerimenti dell’AMO, Associazione dei Malati Oncologici di Pantelleria, con i cui esponenti è stata avviata una proficua collaborazione da parte dell’Assessorato”. I destinatari del progetto sono N. 20 soggetti che abbiamo come requisiti: la residenza nel Comune di Pantelleria; una relazione del medico curante che attesti la sussistenza di una patologia tumorale o cronico degenerativa in fase attiva; l’indicazione da parte del beneficiario dei presidi ospedalieri della Regione Sicilia dove vengono effettuate le cure/terapie, le visite di controllo e gli ulteriori e/o eventuali diagnosi/accertamenti medici; l’indicatore della situazione reddituale (ISR) del modello ISEE in corso di validità non superiore a € 50.000,00. I soggetti che avranno i requisiti richiesti poi saranno immessi in una apposita graduatoria. Il beneficio è esteso anche all’accompagnatore del malato, ma attenzione: il contributo è riconosciuto ad un accompagnatore adulto solo nel caso in cui il beneficiario presenti prima della partenza il certificato del medico curante che attesti la necessità della presenza di un accompagnatore, in considerazione delle gravi condizioni di salute dell’interessato. Le domande di partecipazione andranno presentate entro il 27 aprile 2020 alle ore 13.00 con posta raccomandata all’indirizzo P.zza Cavour 15 o a mano presso l’ufficio protocollo del Comune di Pantelleria, in un plico chiuso, con l’indicazione completa del mittente e la seguente dicitura “istanza di partecipazione alla selezione inerente il progetto “Sostegno a malati oncologici o affetti da patologie cronico degenerative” azione n.8 del PDZ 2013-2015”. In caso di difficoltà a produrre entro i termini i documenti allegati, vista la situazione di emergenza COVID-19, gli stessi potranno essere presentati per conformare la pratica entro ulteriori 30 giorni dal termine di presentazione delle istanze. “Lo scorso anno,” continua l’Assessore Marrucci, “purtroppo non sono stati richiesti tutti i contributi erogati. Quest’anno i Servizi Sociali stanno facendo un lavoro certosino per contattare personalmente gli aventi diritto ed informarli e per questo ringrazio di cuore il personale tutto che sta facendo un lavoro straordinario. È paradossale, anche alla luce della protesta che stanno facendo il nostro Sindaco Vincenzo Campo, il Vice Sindaco, Maurizio Caldo e il Presidente del Consiglio Comunale, Erik Vallini, ormai al settimo giorno di sciopero della fame, che i nostri cittadini più fragili debbano fare questi continui viaggi quando basterebbe che all’Ospedale Nagar fosse attrezzato un Ambulatorio Oncologico. In questo modo, si potrebbero effettuare in loco visite di controllo, la maggior parte delle terapie, piani terapeutici ed esami necessari e si eviterebbe di esporre soggetti immunodepressi allo stress del viaggio e al rischio contagio. La nostra speranza è che in un futuro prossimo, l’ospedale torni a poter operare come in passato e come la comunità pantesca merita e che di bandi come questi non ci sia più bisogno”. L’avviso e tutta la documentazione per la richiesta sono disponibili al link: http://www.comunepantelleria.it/avviso-pubblico-7/


Fondi per emergenza alimentare. Deputati ARS “Protezione civile nazionale sblocchi impasse. Derogare a norme per dare subito alimenti ai cittadini”

Richiesta la deroga al codice degli appalti per l’emergenza alimentare — “Come spesso succede e nonostante la buona volontà dei tanti soggetti istituzionali coinvolti, sulla vicenda dei 30 milioni assegnati dalla Regione ai Comuni per l’assistenza alimentare delle famiglie si è creato un corto-circuito normativo. A questo punto è utile, necessario ed urgentissimo un provvedimento della Protezione civile nazionale, che andrebbe anche a prevenire che simili situazioni si ripetano in altre regioni. Stiamo parlando di far mangiare i cittadini, un’emergenza che sta assumendo proporzioni gravissime”. La richiesta viene da un gruppo di deputati regionali all’ARS, che propongono un intervento della Protezione civile nazionale sulla questione della deroga ai vincoli procedurali legati al codice degli appalti. Per Marianna Caronia, Luisa Lantieri, Antonio Catalfamo, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso, Giovanni Bulla, Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara è infatti “necessario estendere ai provvedimenti delle regioni e dei comuni per l’emergenza sociale e alimentare la deroga al codice degli appalti già decisa per l’emergenza sanitaria. Non si può far aspettare la gente mentre che la burocrazia faccia il suo corso”.


Coronavirus e burocrazia. Ugl sanità e medici protestano: “Circolare Inail mette a rischio il riconoscimento di infortunio sul lavoro per gli operatori contagiati, come da Legge. Calpestato un diritto, si corra subito ai ripari a tutela dei lavoratori”

Il Decreto legge n° 18 del 17 marzo 2020, tra le altre misure poste a contenimento dell’epidemia in corso, ha incluso nell’ambito dell’infortunio sul lavoro anche l’infezione da “Coronavirus”. Una circolare interpretativa emanata dall’Inail lo scorso 3 aprile ha posto però una serie di paletti che rendono quasi impossibile il riconoscimento di questa casistica. Quella dell’Istituto nazionale è stata una presa di posizione che ha fatto scattare anche dalla Sicilia la forte protesta delle federazioni regionali Sanità e Medici della Ugl, con i rispettivi segretari Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri. “Avevamo immaginato di poter trovare un testo semplice, immediato e soprattutto agevole in un momento di emergenza come questo in cui stiamo contando più di 120 decessi da Covid-19, oltre migliaia di contagi, tra medici ed infermieri, ma anche tra tantissime unità lavorative di vari settori, ed invece ci siamo trovati di fronte al solito accanimento burocratico. Da una parte, quindi, il Decreto apre uno spiraglio importante per tutti i lavoratori mentre dall’altra, paradossalmente, crea tutte le condizioni possibili per evitare il riconoscimento di questo genere di infortunio. Come si può mai stabilire, infatti, ad esempio, la data e l’ora di un contagio (dato obbligatorio per il riconoscimento dell’infortunio), quando talvolta i pazienti risultano positivi al secondo o al terzo tampone? In questo momento non serve complicare le cose con artifici burocratici inutili che perché in ballo c’è la salute ed il lavoro anche di tantissimi siciliani – tuonano Urzì e Lanteri. In questo modo è chiaro che tutte le richieste presentate rischiano concretamente di essere respinte, a meno che i medici competenti non si rendano autori di un potenziale falso, inserendo nelle certificazioni informazioni empiriche e non veritiere. Obiettivamente questo ci sembra assurdo, motivo per cui riteniamo urgente che l’Inail corra ai ripari modificando la circolare. Non possiamo tollerare – concludono i due sindacalisti – che in una Regione come la nostra ed in un paese come l’Italia in cui, oggi, una delle prime cause di infortunio sul lavoro è il contagio da “Coronavirus” ci sia un ente statale che, anzichè proteggere i lavoratori, sembra calpestare i diritti alla tutela e stiamo scrivendo ai prefetti delle nove province siciliane affinché intervengano a tutela dei più esposti come i sanitari.” “La Ugl lancia l’appello al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, ed agli assessori regionali del Lavoro e della Salute, Antonio Scavone e Ruggero Razza, per l’immediato riconoscimento dell’infortunio per ogni lavoratore contagiato nell’espletamento del proprio servizio – aggiunge il segretario regionale Giuseppe Messina – perché la drammatica emergenza epidemiologica non ammette burocrazia, ma certezza nella salvaguardia dei lavoratori più esposti a quella che è riconoscibile oramai come “guerra invisibile”.


Coronavirus, dati complessivi della piattaforma di registrazione sullo Stretto, Sindaco De Luca (Messina): “Peccato è stata annullata una procedura di trasparenza, siamo stati gli unici a fornire ai cittadini il numero preciso degli ingressi in Sicilia”

Messina – Al netto dei 4 traghetti e 4 aliscafi che ieri sono transitati dallo Stretto di Messina, questi sono i dati complessivi rilasciati dalla piattaforma on line “Si passa a condizione che” al termine della giornata: 635 persone sbarcate in Sicilia; 568 pendolari (di cui 94 in auto e 474 a piedi); 67 viaggiatori ( di cui 58 in auto e 9 a piedi). Del totale dei soggetti sbarcati, 573 avevano effettuato la richiesta preventiva, 62 ne erano sprovvisti. Le province di destinazione dei viaggiatori sono rispettivamente: Agrigento (3); Caltanissetta (3); Catania (15); Messina (16); Palermo (15); Ragusa (2); Siracusa (8); Trapani (5). “Siamo stati gli unici a fornire ai siciliani il numero preciso degli ingressi in Sicilia. Nessuna Autorità dopo un mese di controlli è stata nelle condizioni di fornire in tempo reale questi dati. Tutti i comuni coinvolti sono stati avvisati preventivamente o in contemporanea, secondo quanto disposto dall’ordinanza. Peccato, è stata annullata una procedura di trasparenza e partecipazione, in quanto mette tutti in condizione di sapere in qualsiasi minuto quanti sono entrati e dove stanno andando. Se adottata anche a livello regionale, i siciliani saranno più tranquilli e si potrà garantire un controllo certo”. Così afferma il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca. “Con estrema solerzia, tutti i sindaci sono stati informati degli spostamenti dei 67 viaggiatori – conclude il Primo cittadino – i quali hanno raggiunto i rispettivi comuni di destinazione per l’obbligo dell’auto-isolamento. Se dopo il mio appello e le mie plateali scuse per lesa maestà, anche il Presidente Musumeci – dopo il Governo nazionale – vorrà soprassedere circa l’efficienza di tale strumento, si prenda la responsabilità che per mero egoismo ha anteposto il proprio ego ai siciliani, che ricordo, stanno chiusi in casa, nel rispetto delle norme statali, regionali e sindacali”.


Coronavirus, sospesa ordinanza per transito sullo Stretto, il Sindaco De Luca al Presidente Musumeci: “Scenda dal piedistallo e faccia un regalo ai siciliani, la recepisca per controllare tutti i varchi d’accesso in Sicilia”

Messina – Con una nota inviata al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca ha ufficialmente chiesto che, a seguito dell’annullamento sancito dal Consiglio dei Ministri, sia recepito a livello regionale il sistema di registrazione on line ‘Si passa a condizione’, che dunque non sarebbe più utile solo alla preventiva tracciabilità per attraversare lo Stretto, ma anche per tutti gli altri varchi di acceso in Sicilia. “Quanto successo con il Consiglio di Stato, costretto a riunirsi in 12 ore e con il successivo Consiglio dei Ministri che in pochi minuti ha liquidato il Sindaco De Luca per provocarlo e farlo fuori politicamente, è una cosa mai vista prima. Sarei tentato ad andare avanti e rivendicare i diritti del nostro territorio. Sarei tentato ad andare avanti per dire che non esiste un’Italia di serie A e una di serie B, come certi baroni delle Istituzioni hanno voluto affermare con la frettolosa deliberazione odierna, assunta senza neppure affrontare il merito della questione. Purtroppo, con la sospensione del sistema di controllo capillare degli accessi al territorio regionale – già attivo in territori quali la Sardegna, la Lombardia, la Campania – le strade sono due: andare allo scontro, decretando l’avvio di un procedimento di decadenza dalla mia carica di Sindaco oppure implorare il Presidente Musumeci di far proprio il nostro lavoro di un mese e adottare per il bene della Sicilia un sistema di controllo per chiunque entra in casa nostra. Ho scelto la seconda via. Se per fare scendere dal piedistallo su cui Musumeci si è confinato – offeso per le mie parole di lesa maestà – sono necessarie le pubbliche scuse, bene, in nome della salute pubblica lo faccio”. A riferirlo è il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca. “Presidente – continua il Primo Cittadino – con un colpo di penna lei può garantire ai siciliani un controllo serio, con meno dispendio di forze dell’ordine in giro per le strade, gettate nella mischia senza un criterio oggettivo. Lei è il solo a poter garantire la sopravvivenza di una banca dati da estendere a tutto il territorio regionale, che ogni sera può fornire numeri e dati su chi è entrato e dove sta andando, garantendo l’effettività dei controlli sanitari per la verifica dell’isolamento fiduciario. Faccia un regalo pasquale ai suoi concittadini, aldilà di auguri stucchevoli e fini a se stessi: faccia loro il dono di sapere con cognizione di causa come arginare il flusso incontrollato di coloro che continuano ad entrare in Sicilia”. “Inoltre le chiedo una cortesia in nome dei tanti pendolari in sofferenza sullo Stretto per le estenuanti attese – conclude il Sindaco peloritano. Ripristini almeno altre 2 corse giornaliere: quella mattutina e quella serale sono insufficienti per garantire ai pendolari un dignitoso transito tra le due sponde. Infine, apprendo che ha disposto l’obbligo di indossare le mascherine a tutela della collettività. Le mascherine sono introvabili o reperibili a costi inaccessibili per i meno abbienti. Ha fatto arrivare un carico dalla Cina contenente tonnellate di mascherine: se dobbiamo indossarle obbligatoriamente, per cortesia, ne destini una parte anche ai Comuni. Per Messina ne servirebbero almeno 500 mila”.

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