Cari lettori, buona Pasqua. Per le generazioni degli anni sessanta molto particolare, strana, forse difficile per la quarantena, ma è per la nostra e altrui sicurezza, non bisogna dimenticarlo, necessita stare a casa, in compagnia dei nostri cari (quasi tutti li abbiamo accanto) di musica, film, libri, internet, social, anche domani lunedì in Albis, non vanifichiamo i sacrifici fatti fin’ora, i seppur flebili segnali epidemiologici di inizio flessione della pandemia.
Chi non ha gli affetti vicini, gli anziani principalmente, ci sono molti volontari che cercano di rendere questi giorni meno sofferti. Buona Pasqua anche a loro, ai medici, infermieri, parasanitari, forze dell’ordine, gli “avversari” di qualsiasi tipo, e siano tali, non nemici. Oggi Gesù Cristo risorge dopo le sofferenze e la morte, dopo la crocefissione.
I credenti, probabilmente come lui avranno pensato e detto “Elì Elì lamà sabactàni?”, “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”. Non si pensa anche per gli agnostici lo abbia fatto.
Il Coronavirus morirà, NOI risorgeremo, torneremo a tutti gli affetti, conoscenti, colleghi, al lavoro, alle nostre esistenze, cambieremo è certo, l’augurio pasquale è che sia in meglio, più gentili, solidali. C’è bisogno del pensiero positivo. Buona Pasqua di Resurrezione.
Vittorio Alfieri