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venerdì, 19 Aprile 2024

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La Sdraio della Giusi: “25 aprile 1945-25 aprile 2020, settantacinque anni di libertà!”

Oggi, 25 aprile, più che mai dobbiamo ricordarci di coloro che sono morti per la libertà di cui tutti noi godiamo, senza dimenticare che il fascismo di Mussolini ce l’aveva sottratta portando, inoltre, l’Italia in guerre inutili e dolorose.

“IL DUCE E’ STATO UN GRANDE CONDOTTIERO?”

A diciannove anni il giovane Benito emigrò in Svizzera per disattendere l’obbligo di leva anche se poi, per ragioni di opportunità, decise di partire volontario per la Grande guerra. Venne ferito per lo scoppio accidentale di un mortaio (non in combattimento); ciò gli permise di essere congedato con il titolo di reduce combattente.

Arrivato al potere Mussolini utilizzò ampiamente il suo apparato di propaganda per plasmare nel popolo italiano l’idea della forza, della virilità guerriera e di un movimento militare capace e organizzato. Molte furono le campagne intraprese dal fascismo per dare credito a questa costruzione propagandistica.

In primo luogo, la riconquista della Libia che fu condotta nei termini di una guerra aggressiva e feroce; si protrasse per circa dieci anni nei confronti di bande di guerriglieri del deserto, armate in maniera approssimativa. La fine della guerra venne dichiarata nel 1931 con numerose violenze e soprusi alla popolazione civile.

In Somalia fra il 1923 e il 1928 il quadrumviro Cesare de Vecchi intraprese una guerriglia in stile squadrista che costò molto allo Stato italiano in termini economici ed inimicando agli italiani le popolazioni residenti.

Nel 1935 il fascismo intraprese la conquista dell’Etiopia impiegando un cospicuo numero di mezzi, di uomini e di armi, comprese quelle chimiche come l’iprite e le arsine. In sette mesi di campagna militare vennero violate le norme della convenzione di Ginevra sui civili e sui prigionieri di guerra applicando la teoria del terrore sulle popolazioni. Il fascismo in questa occasione, per la prima volta nella storia, bombardò anche la Croce Rossa. Con la dichiarazione della conquista dell’Etiopia cominciò un’occupazione feroce e costosa che assunse i tratti della guerriglia.

Nel 1937 Mussolini trasformò quello che doveva essere un appoggio esterno al generale golpista Franco, in un impegno militare vero e proprio, inviando truppe regolari e iniziando una compagna accanto ai golpisti spagnoli. Le truppe fasciste italiane subirono uno scacco quando vennero battute a Guadalajara dal battaglione Garibaldi formato da antifascisti italiani andati in Spagna per difendere la Repubblica. I “nuovi italiani” forgiati dal regime furono sconfitti da altri italiani che non avevano voluto frequentare il sabato fascista! Mussolini ordinò di bombardare Barcellona nel marzo del 1937 causando migliaia di morti civili; l’aviazione fascista prese parte anche al bombardamento della cittadina basca di Guernica, che ispirò il capolavoro di Pablo Picasso. Azioni queste che sicuramente hanno poco a vedere con ipotetiche capacità strategiche e tattiche del duce italiano.

Mussolini che si era alleato con Hitler pensò di occupare l’Albania nell’aprile del 1939 per dimostrare di non essere secondo al Führer: si trattò di un’impresa complessa anche se il paese era già un protettorato italiano.

Con l’occupazione della Polonia da parte della Germania e lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il duce fu costretto a proclamare una neutralità di facciata. Successivamente allettato dalle iniziali vittorie del suo alleato, anche se l’esercito italiano era assolutamente impreparato ad affrontare una guerra, Mussolini entrò nel conflitto. Fu un susseguirsi di umiliazioni sempre più cocenti. In Francia, che era già sconfitta, le truppe italiane non riuscirono a sfondare il fronte ed ebbero 1258 morti, i francesi appena 20. Nell’ottobre del 1940 venne aperto il fronte balcanico con l’aggressione della Grecia: fu un clamoroso fiasco. Altrettanto si può affermare per la guerra contro i sovietici intrapresa con un intero corpo di armata e che fu un massacro per gli italiani.

Di fronte a tutte queste sconfitte, quale fu la giustificazione del duce? Quella di ritenere gli italiani un popolo di deboli e indegni del destino che lui aveva previsto per loro.

In realtà Mussolini e il fascismo non prepararono il popolo alle sfide e alla grandezza; lo condussero alla guerra mondiale dopo averlo logorato con una inutile politica di potenza, senza una preparazione adeguata da un punto di vista economico e militare.

Se nel luglio del 1943 ci fu la caduta del fascismo, fu perché Mussolini aveva costruito un sistema narrativo di cartapesta che si dissolse nel momento in cui qualcuno osò dire finalmente “il re, anzi il duce, è nudo”.

Gli italiani dovettero aspettare ancora altri due anni per arrivare al 25 aprile del 1945, pagando il prezzo altissimo di molte vite, quelle dei partigiani, uomini e donne amanti della libertà, per vedere la fine un sistema totalitario e illiberale e per la nascita di un sistema democratico che pur non essendo il migliore di tutti, è quello che finora garantisce la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

“Se dimenticare è impossibile, ricordare è necessario e… RESISTERE è doveroso!”

GIUSI PALADINO

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