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venerdì, 19 Aprile 2024

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Coronavirus in Sicilia, giovedì 30 aprile: politica, opinioni, critiche, comunicati, proposte…

Feditalimprese: “Rischio default per le Aziende con contratti a noleggio lungo termine”

A quasi due mesi dal primo provvedimento di chiusura adottato dal Governo e a seguire del “tutti a casa” tra le varie sospensive per mutui e prestiti pronunciate ed adottate nei vari DPCM, riteniamo sia fondamentale evidenziare come sia stata per nulla considerata la sospensione delle rate per tutte le tipologie di contratto a noleggio lungo termine. “Questa falla afferma Antonio Ponzetta segretario regionale di Feditalimprese Puglia, coinvolge migliaia di attività che in questo drammatico momento sono obbligate a pagare rate per beni e automezzi non utilizzati senza alcuna tutela e sospensiva. Facciamo presente che le attività commerciali e produttive sono praticamente paralizzate, “CHIUSE”, senza alcuna responsabilità o colpa sin dalla fine del mese di febbraio 2020, con l’azzeramento di qualsiasi tipo di fatturato e nonostante l’impegno e lo sforzo profuso, oggi c’è l’enorme rischio di non poter più riaprire non potendo rispettare gli impegni contrattuali assunti. Vi è inoltre la “furbata” da parte di alcune grandi compagnie di accogliere, da una parte la sospensione delle rate, ma dall’altra obbligare le Aziende che sottoscrivono l’istanza di sospensione, a restituire l’intero importo sospeso dei sei mesi precedenti entro la prima rata utile dopo il 30 settembre oltre ovviamente la rata del mese corrente… ASSURDO!”. Chiediamo alle grandi compagnie di noleggio e leasing senso di responsabilità accettando la sospensione dell’obbligo di pagare le rate relative ai contratti assunti, a decorrere da quella del mese di aprile 2020. Inoltre, date le circostanze, venendo meno l’oggetto del contratto stipulato, crediamo si possa palesare anche la possibilità di richiedere l’estinzione anticipata del contratto a causa dell’eccessiva onerosità sopravvenuta (da verificare) non imputabile alle Aziende. Crediamo sia necessario intervenire con urgenza prima che sia troppo tardi. Chiediamo al Governo di intervenire URGENTEMENTE al fine di evitare la chiusura di tantissime aziende e la perdita di posti di lavoro. Antonio Ponzetta, Segreteria Regionale FEDITALIMPRESE PUGLIA


Finanziaria, all’Ars Forza Italia presenta mozione per attivazione wireless free in tutti i comuni, Caputo (FI): “Una garanzia per il diritto allo studio con lezioni in modalità DAD, specie per chi è in difficoltà economica”

Il Gruppo Parlamentare di Forza Italia all’Ars ha presentato una mozione per impegnare il Governo Musumeci all’attivazione in tutto il territorio siciliano il servizio wireless free , attraverso finanziamenti destinati ai Comuni dell’Isola. A renderlo noto e’ il Deputato Regionale del Gruppo di Forza Italia e componente della Commissione parlamentare Attivita’ produttive, on. Mario Caputo, che ha chiesto il voto della mozione contestualmente al varo della Finanziaria in corso esame all’Ars. L’iniziativa è indispensabile in conseguenza della pandemia da Covid-19 che ha determinato la doverosa chiusura degli Istituti scolastici, di ogni ordine e grado, al fine di prevenirne il contagio. Con l’ordinanza della chiusura delle scuole e la conseguenziale sospensione dell’attività didattica ogni Istituto ha adottato la modalità DAD, didattica a distanza, ovvero il collegamento online per consentire le lezioni a tutti gli studenti. “E evidente – dichiara Caputo – che non tutti gli studenti hanno un’illimitata disponibilità di gigabyte o la possibilità del wi-fi nella propria abitazione, strumenti necessari per il collegamento ad internet, per potere accedere al canale di frequenza in modalità DAD e seguire le lezioni, fondamentali per prepararsi agli esami, senza interruzione di collegamento. Al fine di dare un supporto importante alle famiglie degli studenti sul piano della DAD – didattica a distanza e per consentire a tutti i comuni dell’Isola di potere attivare il servizio wireless ho chiesto al Governo Regionale di volere predisporre risorse a valere sui fondi destinati agli Enti Locali e della Pubblica Istruzione, affinchè tutti i Comuni del territorio siciliano attivino il servizio wireless free, senza limiti di tempo, per consentire sia la connessione wi-fi ad ogni cittadino che il diritto allo studio per gli studenti con difficoltà economiche. Si tratta di servizi fondamentali per velocizzare le comunicazioni e rendere più diretto il rapporto educativo e scolastico a distanza, senza gravare sulle risorse familiari, che in tenpi di Covid -19 sono drasticamente ridotte”.


Anniversario Pio La Torre. Lupo: “la sua eredità politica e morale è patrimonio del Paese”

Se oggi in Italia abbiamo uno strumento importantissimo per la lotta ed il contrasto alla mafia ed alla criminalità organizzata, che prevede il reato di “associazione mafiosa” e permette di aggredire i beni ed i patrimoni finanziari illeciti, lo dobbiamo soprattutto alla lungimiranza di un uomo come Pio La Torre. Ed è anche merito suo se in Italia abbiamo radicato il senso di un valore centrale nella nostra società, come quello della “pace”. La mattina del 30 aprile del 1982 Pio La Torre era in auto insieme con il suo collaboratore Rosario Di Salvo, diretto verso la sede del Partito Comunista Italiano, del quale lui era segretario regionale. Furono fermati da un commando mafioso, e per loro non ci fu scampo. Quell’omicidio segnò profondamente un’intera stagione politica e sociale, non solo in Sicilia. Pio La Torre era, e lo divenne ancora di più in seguito, un simbolo di legalità, di eguaglianza, di lotta per i diritti sociali. La sua eredità morale e politica è ancora oggi patrimonio non solo del nostro partito, ma dell’intera classe dirigente del nostro Paese. Il 38° anniversario del suo assassinio arriva in un momento particolare, l’emergenza Coronavirus rappresenta per l’Italia il momento più difficile dal dopoguerra ad oggi. Ma proprio per questo è importante coltivare la memoria ed il ricordo di chi ha contribuito a rendere il nostro Paese quello che è oggi: uno Stato Democratico e Libero, capace di rialzarsi anche dopo le sfide più dure. (Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Assemblea Regionale Siciliana)


Primo Maggio, Cgil Cisl Uil Trapani: “Solo con la sicurezza può ripartire il nostro territorio”

“Solo con la garanzia della sicurezza può ripartire il nostro territorio”. E’ questo il messaggio lanciato in occasione del Primo maggio, dai segretari generali di Cgil Trapani Filippo Cutrona, Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Uil Trapani Eugenio Tumbarello. Una Festa del Lavoro, molto particolare quest’anno senza manifestazioni a causa dell’emergenza sanitaria, ma oggi più che mai, una ricorrenza importante per il Paese. “Anche se in modo diverso, evitando il contatto con i lavoratori, per noi il Primo maggio resta un’occasione importante per ribadire la centralità del Lavoro, unica strada per rilanciare il Paese. La provincia di Trapani – spiegano i tre segretari – sta pagando un prezzo altissimo legato alla crisi economica a cui si è aggiunto anche il lockdown. Bisogna attivare tutte le misure di sostegno possibili per sostenere le piccole e medie imprese, che compongono buona parte del nostro tessuto economico. I costi della ripresa saranno senza dubbio altissimi e di certo non possono ricadere sui lavoratori”. L’emergenza sanitaria Covid 19, affermano Cgil Cisl Uil Trapani, ha confermato quanto i lavoratori siano il motore del Paese. “Ringraziamo i tanti, tantissimi lavoratori dei servizi essenziali, gli operatori sanitari, le forze dell’ordine che hanno garantito la sopravvivenza dei nostri territori in questa crisi senza precedenti, alcuni anche a scapito della propria vita come medici e infermieri” commentano Cutrona, La Piana e Tumbarello. “Il lavoro e la sicurezza in vista della fase 2, devono essere le priorità nell’agenda delle istituzioni oggi più che mai. Se prima dell’emergenza Covid, a Trapani la disoccupazione soprattutto giovanile sfiorava il 50 per cento, le conseguenze dello stop di tutte le attività temiamo farà salire questa percentuale. Bisogna dare una risposta ai nostri giovani che oggi temono di veder allontanare sempre di più, le proprie speranze per il futuro. Rivolgiamo un appello a chi come, le istituzioni nazionali regionali e locali dovranno programmare la ripresa, bisogna porre al centro dell’azione dei prossimi mesi il Sud con adeguate e specifiche politiche economiche, che diano una sferzata ai territori con un piano straordinario di investimenti”. Dal commercio, l’edilizia, la cantieristica navale, il turismo, l’agroalimentare, i tanti settori in crisi richiedono uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni. “Non c’è dubbio che siamo davanti a un periodo straordinario che mai avremmo pensato di vivere, ma dobbiamo trovare insieme la strategia migliore per far rinascere Trapani partendo dai settori cruciali per il suo sviluppo”. Le politiche sociali restano fondamentali ancor più in questa fase. “Non bisogna lasciare indietro nessuno – aggiungono Cutrona, La Piana e Tumbarello -, le misure contro la povertà finora messe in campo non possono bastare, ancor meno se si pensa ai tempi troppo lunghi dalle richieste di sussidi, ammortizzatori, all’arrivo delle somme nelle tasche delle famiglie. Intanto la disperazione cresce, così come le disuguaglianze sociali e con questa il numero degli emarginati, di coloro che non hanno alcun sostegno economico”. Per Cgil Cisl Uil Trapani bisogna pensare al rilancio delle zone industriali, alcune delle quali ormai quasi desertiche; puntare sulle eccellenze come ad esempio il turismo, l’agroalimentare, ma per farlo è necessario creare le infrastrutture e trasporti adeguati, senza i quali non può esserci la rinascita economica. Ma è la sicurezza il tema cruciale di questi giorni e della Festa del lavoro di quest’anno. “Le aziende devono tornare a essere produttive su questo non c’è dubbio, ma ogni passo va fatto con i giusti tempi e con il sostegno adeguato. La sicurezza dei lavoratori è precondizione essenziale dello sviluppo e della ripartenza e su questo bisogna concentrare risorse e azioni concrete, controlli sul rispetto delle regole, contro il lavoro nero. Si ricostruisce solo se la lotta contro la diffusione del contagio, si arresta. Solo il lavoro sicuro può garantire la ripartenza”, concludono i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil Trapani.


Finanziaria. Lupo e Gucciardi: Musumeci come Penelope, stravolge in aula le norme approvate in commissione

“Il presidente Musumeci procede come Penelope, disfacendo in aula il lavoro fatto nelle commissioni. Evidentemente questo governo non ha alcuna intenzione di garantire alla Sicilia una finanziaria in tempi brevi”. Lo dicono il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo ed il vicepresidente della commissione Bilancio Baldo Gucciardi. “Il comportamento tenuto questa mattina in aula del governo Musumeci – aggiungono Lupo e Gucciardi – è totalmente incoerente con quanto approvato dalle commissioni parlamentari. Solo all’articolo 6, che riguarda la sospensione e l’esenzione di tributi e pagamenti di canoni di concessione demaniali e marittimi, nelle ultime ore il governo e la maggioranza hanno presentato, senza fondate ragioni, ben sei emendamenti di riscrittura che di fatto hanno paralizzato i lavori parlamentari”. “Ci chiediamo – concludono Lupo e Gucciardi – se il presidente Musumeci, oggi assente in aula, è consapevole dell’obbligo costituzionale di approvare il Bilancio della Regione entro la data di oggi”.


Un milione di euro per gli affitti delle scuole per evitare il trasferimento degli alunni in plessi di altri comuni; tablet, pc e altri strumenti per favorire la didattica a distanza delle fasce deboli. Questi 2 emendamenti a firma Palmeri approvati all’art. 5 della legge finanziaria

“Un milione di euro per consentire ai Liberi Consorzi di pagare gli affitti degli istituti scolastici per evitare che alcuni plessi siano costretti a chiudere costringendo gli studenti che li frequentano a scomodi e difficoltosi spostamenti in altri comuni. E’ quanto previsto da un mio emendamento – a dirlo la deputata M5S Valentina Palmeri – stralciato dalla Presidenza dell’Aula, ma ripescato dal Governo con l’emendamento riscritto dall’Assessore Lagalla e approvato nel contesto della legge finanziaria in discussione all’Ars. A rischio trasferimento ci sono alcuni istituti in Sicilia: uno dei casi finiti alla ribalta delle cronache è quello del liceo Vito Fazio Allmayer di Alcamo, il cui affitto scadrà il prossimo 31 luglio e per il quale è giá stato comunicato il recesso dal contratto di locazione”. Tablet, pc e altri strumenti per favorire la didattica a distanza delle fasce deboli saranno previsti , grazie ad un emendamento a prima firma della deputata M5S, Valentina Palmeri, all’interno del piano straordinario per gli anni 2020-21 e 22 che, con un budget di 20 milioni di euro, sarà varato dall’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale per il contrasto alla dispersione scolastica e di recupero dei ritardi formativi anche con riferimento alle problematiche connesse all’inclusione dei soggetti svantaggiati e al miglioramento dei servizi a disposizione dell’utenza scolastica.


Il Popolo della Famiglia, fase 2 e l’esercizio del culto. Elena Di Pietra (PdF): “La Fase 2 deve consentire ai credenti una maggiore libertà di culto”

“Impegnarsi a far ripartire l’economia del Paese continuando a prevedere il divieto di celebrare la messa e ogni altro rito religioso è stato considerato da milioni di italiani una scelta incomprensibile, dettata da logiche che considerano vitale per gli esseri umani soltanto l’economia. Ma così non è”. Questo ha dichiarato Elena Di Pietra, Presidente del Circolo del Popolo della Famiglia di Castelvetrano, dopo che è stato diffuso il nuovo DPCM del 26/04/2020. “Come ha precisato il Prof. Cesare Mirabelli (Pres. emerito della Corte Costituzionale) – ha continuato Di Pietra – occorre tutelare la salute fisica ma anche la salute spirituale dei cittadini ed è necessario trovare modalità e soluzioni capaci di prevenire eventuali contagi e la diffusione del virus che consentano di celebrare la messa e gli altri riti religiosi. Nei giorni scorsi l’Ufficio di presidenza della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato ha inviato al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, una lettera sull’esercizio del diritto alla libertà di culto, con particolare riferimento alle esigenze delle chiese evangeliche e delle minoranze religiose. Con la Nota del 26 Aprile 2020 “Il disaccordo dei vescovi” la Conferenza Episcopale Italiana ha ribadito la necessità della Chiesa di riprendere la sua azione pastorale e alcuni Vescovi e sacerdoti, tra i quali il Vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero, hanno già pensato ad alcuni accorgimenti e a possibili modalità per celebrare l’Eucarestia cum populo in sicurezza. Il Popolo della Famiglia – ha concluso Di Pietra – auspica che il Governo prenda seriamente in considerazione i suggerimenti e le proposte che ha elaborato la Conferenza Episcopale Italiana con spirito di sincera collaborazione, e definisca al più presto il già annunciato protocollo per garantire a tutti i credenti la partecipazione alle celebrazioni liturgiche, passando concretamente dalle parole ai fatti”. Circolo Il Popolo della Famiglia di Castelvetrano


DON ALESSANDRO DAMIANO NOMINATO DA PAPA FRANCESCO ARCIVESCOVO COADIUTORE ELETTO DI AGRIGENTO

Papa Francesco ha nominato il vicario generale, don Alessandro Damiano, Arcivescovo coadiutore dell’Arcidiocesi di Agrigento. L’annuncio della nomina oggi, alle 12, presso il Palazzo Vescovile di Trapani da parte del vescovo Pietro Maria Fragnelli, alla presenza del Collegio dei Consultori e dei Vicari foranei della Diocesi. Contemporaneamente ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede e l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro. L’ANNUNCIO DEL VESCOVO FRAGNELLI – “Pochi giorni fa, mentre l’altalena dei media sui numeri e le conseguenze sociali della pandemia ci teneva occupati e preoccupati, una telefonata del tutto imprevista ha raggiunto il Vicario Generale e me – ha detto il vescovo – il Rappresentante del Papa in Italia, il nunzio apostolico Sua Eccellenza Mons. Paul Emil Tscherrig, ci comunicava la sorprendente notizia della nomina di don Alessandro Damiano ad Arcivescovo Coadiutore dell’Arcidiocesi di Agrigento. Momento iniziale di panico, poi lento assestamento di qualcosa che squarcia orizzonti personali e comunitari, istituzionali e sociali. Abbiamo pregato con umiltà e fiducia nella cappella dell’Episcopio. Ora siamo qui per le comunicazioni ufficiali alla Diocesi. – ha continuato – Il primo pensiero va a Papa Francesco. Lo ringraziamo vivamente perché, volendo rispondere al desiderio del Card. Francesco Montenegro che gli ha chiesto un aiuto stabile, ha rivolto la sua attenzione al clero della nostra diocesi”. BREVE PROFILO DEL NUOVO ARCIVESCOVO COADIUTORE ELETTO – Don Alessandro, trapanese, 59 anni è vicario generale dal 2014. Ordinato presbitero nel 1987 dopo gli studi presso il Seminario Romano Maggiore, è stato parroco moderatore della prima esperienza di Unità pastorale in Diocesi nei primi anni ’90 . Nel 1998 è stato nominato Cancelliere della Curia Vescovile e direttore dell’Ufficio catechistico. E’ stato parroco in diverse realtà della cittadine tra cui la parrocchia di Cristo Re, nel popolare rione di San Giuliano a Casa Santa e poi anche a Santa Teresa del Gesù Bambino e Maria Ausiliatrice. Difensore del vincolo e poi Vicario giudiziale della Diocesi, attualmente ricopre anche l’incarico di giudice presso il Tribunale ecclesiastico regionale siculo. Il MESSAGGIO DI DON ALESSANDRO AL CARDINALE MONTENEGRO E ALLA CHIESA DI AGRIGENTO – Don Alessandro ha inviato un messaggio all’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, che sarà chiamato a collaborare nella veste di Arcivescovo coadiutore. *** “Caro don Franco, nello spirito del battesimo che tutti ci accomuna, mi permetto di rivolgermi a Lei con questa forma fraterna – scrive – Sin da adesso le esprimo la volontà di una collaborazione piena e libera in favore dell’intera Chiesa agrigentina. Attraverso Lei, nella gioia del Risorto, desidero salutare l’arcivescovo emerito, mons. Carmelo Ferraro, e tutta la comunità dei credenti che fa la Chiesa di Agrigento, laici, presbiteri, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, uomini e donne di buona volontà – aggiunge il nuovo arcivescovo coadiutore nel suo primo messaggio all’Arcidiocesi – In questo tempo inedito, esprima la mia vicinanza agli ammalati e a quanti se ne prendono cura tra le mura domestiche o presso gli ospedali, alle famiglie e ai lavoratori preoccupati per l’avvenire, ai migranti che, con cuore pieno di speranze, giungono nelle nostre coste. La prego di porgere il mio saluto cordiale anche alle autorità civili e militari che si adoperano per il bene comune di un territorio in cui non mancano bellezze e ferite, risorse e contraddizioni, attese e indifferenze. Venerdì scorso, 24 aprile, trentatreesimo anniversario della mia ordinazione presbiterale, ho ricevuto l’inaspettata telefonata del Nunzio Apostolico in Italia che mi comunicava la volontà di Papa Francesco di inviarmi al servizio della Chiesa di Agrigento come arcivescovo coadiutore. Questa singolare coincidenza, l’ho letta come una nuova e inattesa chiamata che accolgo con timore e tremore! La disponibilità espressa a Papa Francesco è il nuovo “sì” che rivolgo a Gesù, Pastore Buono, e alla Chiesa, Madre e Maestra. E il “sì” degli operai del Regno. È l’ottavo “sì” che ripeto in questi trentatré anni di ministero presbiterale. Il “prete” è chi governa la porzione del popolo di Dio cui è mandato, come il pastore pasce il gregge – continua in un altro passaggio don Alessandro – Egli non va in cerca di successi personali, quanto piuttosto, nella consapevolezza delle proprie fragilità, si sforza di riconoscere le meraviglie di Dio nella propria vita e dice, con verità e gratitudine, «ma guarda davvero cosa ha fatto il Signore… nonostante me e pur attraverso me»! Con queste sicurezze e con questi atteggiamenti mi preparo al cammino che faremo con Lei e con tutta la comunità diocesana”. I LEGAMI TRA LE DUE CHIESE. MONS. FRAGNELLI: “CONTA ESSERE TESTIMONI CREDIBILI DELLA GIOIA DEL VANGELO – “La mente va poi al confratello Montenegro, che apre le sue braccia all’accoglienza cordiale e rispettosa del nostro don Alessandro – si legge in un altro passaggio del messaggio del vescovo Fragnelli inviato a don Alessandro e alla comunità diocesana trapanese – Certamente lavoreranno bene insieme nel servizio del popolo di Dio. Grazie, Eminenza! In questo momento di rinnovata tessitura dei rapporti tra le nostre due diocesi, non posso fare a meno di ricordare come Agrigento ha donato settant’anni fa alla nostra Chiesa un santo vescovo, il favarese Mons. Filippo Jacolino. Di lui lo storico Filippo Burgarella ha detto che, lungi dal vestire i panni del vescovo – principe, egli ha incarnato il modello del vescovo-santo. Da allora sono cambiate tante cose nella Chiesa e nella società agrigentina e trapanese; ma, oggi come ieri, contano solo testimoni credibili della “gioia del Vangelo”, che non cambia.


Soddisfazione della Ugl per la norma nazionale sui centri di riabilitazione. “Centinaia di disabili in attesa di cure, bene impegno di Razza per il riavvio delle strutture con appositi screening per utenti e lavoratori”

Con il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile è prevista dal prossimo 4 maggio la riapertura delle attività sociali e socio-sanitarie, autorizzate o in convenzione, qualunque sia il loro carattere (socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario), per persone con disabilità. Una notizia accolta con favore dalle segreterie regionali Sanità e Medici della Ugl, nonchè dal Dipartimento regionale politiche della disabilità della stessa organizzazione sindacale, che al presidente della Regione Nello Musumeci ed all’assessore alla Salute Ruggero Razza hanno già inviato una nota per chiedere l’adozione del provvedimento anche in Sicilia. “Già la scorsa settimana dall’Unione territoriale di Catania della Ugl era stato lanciato un appello perchè ai disabili potessero essere nuovamente erogate le prestazioni riabilitative e terapeutiche, dopo lo stop di oltre un mese dovuto al necessario lockdown – dicono Carmelo Urzì, Raffaele Lanteri, insieme al segretario dell’Unione regionale Giuseppe Messina. Chiudere è stato giusto, considerata la delicatezza di questo genere di attività, ma adesso che il livello di contagio nella nostra isola è rallentato di molto e che anche il Comitato scientifico nazionale ha autorizzato la norma di riapertura, riteniamo indispensabile che la Regione adesso faccia la sua parte. Un ulteriore stop, infatti, a nostro avviso potrebbe andare a rendere vano il percorso di riabilitazione che sino a marzo era stato effettuato dalle centinaia di utenti che il sistema siciliano supporta in modalità anche semi – residenziale, con conseguenze negative per il prosieguo delle loro capacità di mantenimento o recupero. Questo consentirebbe anche a migliaia di operatori, molti dei quali oggi soggetti all’applicazione degli ammortizzatori sociali, di riprendere servizio, ma anche alle famiglie di poter ricevere la giusta assistenza per i propri congiunti. E’ chiaro – puntualizzano i sindacalisti – che l’auspicato riavvio deve camminare di pari passo con l’assunzione scrupolosa e massima delle misure di prevenzione all’interno degli stessi siti autorizzati, immaginando anche la programmazione di test sierologici e tamponi sia per i dipendenti che per i disabili che hanno estremo bisogno di questo genere di cure. E su questo apprezziamo l’impegno dell’assessore Razza. Infine, chiediamo al Governo regionale di sollecitare il Governo nazionale ad emettere un provvedimento analogo a quello emesso con il decreto “Cura Italia”, tale da consentire anche maggio la fruizione ai lavoratori di giornate aggiuntive di congedo in relazione alla legge 104 del 5 febbraio 1992. Sarebbe un’ulteriore boccata d’ossigeno per tantissimi lavoratori disabili, ma anche per tanti genitori con figli disabili, in previsione della riapertura dei centri di riabilitazione”.


PREVENZIONE RISCHI DI CONTAGIO DA COVID 19: GIOVED Ì SERA 5° INTERVENTO DI DISINFEZIONE A CAMPOBELLO E NELLE FRAZIONI

Il Servizio, anche questa volta, sarà eseguito grazie alla collaborazione di un gruppo di agricoltori e della Made Fruit *** Un nuovo intervento di disinfezione del territorio comunale sarà eseguito domani sera, giovedì 30 aprile, a Campobello e nelle frazioni balneari di Tre Fontane e Torretta Granitola. Dopo i primi 4 interventi, eseguiti rispettivamente il 13 marzo, il 20 marzo, il 3 aprile e il 18 aprile, il sindaco Castiglione ha infatti disposto un ulteriore servizio di disinfezione al fine di continuare a prevenire i rischi di contagio da COVID 19. Anche questo intervento sarà eseguito grazie alla preziosa collaborazione di un gruppo di circa 15 agricoltori campobellesi, che in maniera assolutamente gratuita metteranno nuovamente a disposizione i propri mezzi, e della Made Fruit, che ha donato il prodotto sanificante necessario per tutti i trattamenti. La disinfezione prenderà il via alle ore 18 dalle frazioni balneari di Tre Fontane e Torretta Granitola, mentre a partire dalle ore 20.30 circa sarà eseguita nell’intero centro urbano di Campobello. In via esclusivamente precauzionale, si raccomanda pertanto ai cittadini di chiudere le finestre, di non lasciare panni stesi al di fuori delle proprie abitazioni e di tenere al riparo gli animali domestici per l’intera durata del servizio. La cittadinanza sarà comunque preventivamente avvisata anche mediante sistema audio-fonico diffuso per le vie del paese.


Sicilia, Finanziaria. Barbagallo: “Bene aumento specializzandi per rispondere a carenze organico pronto soccorso”

“Abbiamo approvato un emendamento che consentirà di specializzare un numero maggiore di medici. Una risposta alle gravi carenze di organico dei presidi di emergenza urgenza che appaiono più gravi in momenti di grave crisi epidemiologica come quella che stiamo vivendo. Aumentare del 30 per cento le borse di specializzazione di area medica riservate alla chirurgia d’urgenza, così come previsto dall’all’emendamento all’articolo 5 della legge di stabilità, è la prima risposta della politica ad un settore di primaria importanza in questo momento cosi difficile in cui più si avverte la mancanza di medici” Lo dice Anthony Barbagallo parlamentare regionale del Partito Democratico.


SICILIA. CAPIGRUPPO MAGGIORANZA, VOTO SEGRETO IN SITUAZIONE DI EMERGENZA È INCONCEPIBILE, CI SI PUÒ DISSOCIARE DA ALCUNE AFFERMAZIONI DI MUSUMECI MA SUL VOTO SEGRETO HA RAGIONE

“In un momento in cui tutta la comunità siciliana si aspetta chiarezza da questo Parlamento, nella legge di stabilità, lei chiede di votare di nascosto…”. Queste sono le parole più importanti pronunciate dal Presidente Musumeci. Spiace, vorremmo dire “stupisce”, ma mentiremmo, che tanti colleghi dell’Ars, non condividano la posizione di Nello Musumeci. La richiesta di votare con voto segreto sui soldi dei siciliani, soprattutto in tale contesto emergenziale è inaccettabile anche perché di questa finanziaria sono state protagoniste le opposizioni in commissione bilancio. I deputati, soprattutto coloro che si sono precipitati a “gridare allo scandalo” per lo sfogo di Musumeci, avrebbero potuto criticare “i modi” con i quali il presidente della Regione ha argomentato le proprie ragioni, dissociandosi da talune sue affermazioni. Tuttavia, non stigmatizzare che proprio sulla finanziaria va fatta un’operazione trasparenza e verità a beneficio di tutte quelle categorie, dalle famiglie, alle imprese, agli operatori economici che aspettano una risposta concreta dal parlamento, non è condivisibile. La Sicilia è in ginocchio e rischia il collasso, da Roma non arrivano le risposte e gli aiuti richiesti e per questo che bisogna serrare le fila e difendere con le unghie e con i denti gli interessi di tutte, ma proprio tutte, le famiglie siciliane. Che il Presidente abbia lasciato l’Aula ci dispiace. Che l’uomo, il siciliano, si sia infuriato innanzi a tale inconcepibile richiesta è comprensibile ed assolutamente giustificabile. Questo Governo ha un cuore che pulsa. Un cuore ancora capace di indignarsi!Importante e determinante l’intervento del presidente Micciché che nel ribadire le prerogative istituzionali del Parlamento è riuscito a ripristinare calma e ordine necessari a riprendere i lavori con responsabilità e buon senso”. Lo affermano i capigruppo della maggioranza Eleonora Lo Curto (Udc), Tommaso Calderone (Forza Italia), Elvira Amata (Fratelli d’Italia), Carmelo Pullara (Popolari autonomisti), Antonio Catalfamo (Lega) e Luigi Genovese (Ora Sicilia).


COVID-19. Approvate norme per contributo a medici e per riconversione aziende. Caronia (Lega) “Diamo forza a sistema sanitario”

Diventeranno norme della Regione i due articoli della legge Finanziaria proposti dai deputati della Lega Marianna Caronia, Antonio Catalfamo, Giovanni Bulla e Orazio Ragusa, per il rafforzamento del sistema sanitario di fronte alle pandemie e alle emergenze epidemiologiche. L’Assemblea Regionale ha infatti votato stasera la norma che prevede l’erogazione di un contributo mensile di 1.000 euro in favore di tutto il personale medico, paramedico e sociosanitario impegnato nelle attività di contrasto al Covid-19. Medici, infermieri, personale para-sanitario e della SEUS potranno beneficiare di questo riconoscimento che sarà erogato dalle ASP di competenza e che permetterà anche la copertura assicurativa. Il secondo provvedimento riguarda invece la riconversione delle imprese ed aziende per produrre dispositivi di protezione o altri prodotti utili per contrastare le emergenze sanitarie. Sarà creato un fondo 40 milioni di euro, gestito dall’IRFIS, tramite il quale le imprese con sede legale in Sicilia che abbiano già avviato o intendano avviare la produzione di mascherine, tute, igienizzanti, tecnologie elettromedicali potranno essere sostenute economicamente con contributi a fondo perduto da erogare entro 30 giorni dalla richiesta. “In una Finanziaria annunciata come volta a fronteggiare l’emergenza, – afferma Caronia – finalmente e su proposta delal Lega due norme specifiche sul tema della prevenzione e del contrasto alle epidemie. Un modo concreto per sostenere e ringraziare chi è oggi impegno in prima linea e per gettare le basi per costruire un sistema produttivo in grado di rispondere alle necessità non solo della Sicilia ma di tutto il Paese rendendo disponibili i fondamentali strumenti di protezione individuale”.


Approvata all’Ars indennità di mille euro per i lavoratori dei reparti Covid 19 della Sicilia. Il plauso della Uil Fpl Trapani: “Giusto riconoscimento per i lavoratori”

Il segretario generale della Uil Fpl Trapani Giorgio Macaddino esprime soddisfazione per l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana di un’indennità di mille euro per i lavoratori dei reparti Covid 19 della Sicilia. “La notizia – afferma – mi è appena stata comunicata dal deputato regionale Stefano Pellegrino, al quale va il mio plauso, insieme ai colleghi dell’Ars, per avere sostenuto ed approvato un provvedimento tanto importante per quei lavoratori che in questo momento svolgono un lavoro tanto importante e delicato. Si tratta del giusto riconoscimento per chi affronta ogni giorno il proprio lavoro con abnegazione e dedizione”.

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