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Marsala, raccolta firme per proposta di legge “Legittima difesa”

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La Segreteria Generale, diretta dal dr. Bernardo Triolo, rende noto che presso i propri Uffici – ubicati al primo piano del Palazzo Municipale (via Garibaldi 1) – sono disponibili i moduli per la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare avente per oggetto “Misure urgenti per la massima tutela del domicilio per la difesa legittima”.

Il relativo servizio di raccolta e autenticazione firme sarà assicurato – fino alla scadenza del prossimo 30 maggio – nelle seguenti giornate: Lunedì, martedìe mercoledì, dalle ore 9 alle ore 13; Martedì, sia di mattina (9/13) che di pomeriggio (15,30/17,30). I cittadini dovranno esibire valido documento di riconoscimento.

Ma di cosa stiamo parlando? Rinforzare la legittima difesa e tutelare l’inviolabilità del domicilio. Ma soprattutto evitare che l’aggressore si possa trasformare in vittima. È questo il senso della proposta di legge già presentata dall’Italia dei Valori e che oggi sta cercando un sostegno “trasversale” attraverso una raccolta di firme già presentata dal partito in Cassazione. Ne servivano cinquantamila, ce ne sono già 80mila quando manca ancora un mese e mezzo alla scadenza dei termini per la raccolta. Il disegno di legge prevede pene raddoppiate per i ladri e soprattutto la cancellazione della responsabilità civile nei confronti di chi entra in casa per rubare, in sostanza chiede che sia negato il risarcimento delle eventuali lesioni causate al ladro o agli eredi in caso di morte.

La norma vigente protegge quasi più i delinquenti che i cittadini che vengono aggrediti, e infatti nella proposta di legge si chiede la rimozione della fattispecie normativa che permette all’aggressore di trasformarsi in vittima. Al ladro che s’introduce in casa nostra, infatti, è attualmente consentito chiedere in certi casi il risarcimento del danno. È una beffa. E gli esempi non mancano: come quello del ladro che a febbraio, dopo esser stato morsicato da un cane a guardia della casa della Bergamasca che voleva svaligiare, ha chiesto un maxi risarcimento danni.

Ignazio Messina, segretario Idv: “In casa mia, se mi aggrediscono, voglio potermi difendere senza la paura di finire davanti a un giudice. Perché se fermo un ladro facendogli male per impedirgli di scappare io rischio più di lui? È un paradosso. Io lo fermo, quello non consuma il colpo e va a processo per tentato furto. Meno grave del furto. Perché io l’ho fermato. Io, invece, vado a processo per lesioni. Magari aggravate. Rischio sino a quattro anni e sei mesi. Quello rischia forse sei mesi. Perché?”.

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