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Tragedia in mare: 400 dispersi nel Mediterraneo. Ieri sera 6 cadaveri recuperati su un gommone

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Oltre 400 migranti, la maggior parte dei quali somali, sono dati per dispersi nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Italia dell’Egitto. Lo scrive il Mail online citando la Bbc in Arabo, che a sua volta cita media locali.

Secondo il tabloid britannico la maggior parte dei migranti fuggiva da Somalia, Etiopia ed Eritrea. Secondo i media somali, una trentina di loro sarebbero stati tratti in salvo. L’ambasciatore somalo in Egitto ha detto alla Bbc in arabo che le vittime sarebbero oltre 400.

Intanto sei cadaveri sono stati recuperati ieri sera su un gommone carico di migranti diretto verso l’Italia, che si trovava nel Canale di Sicilia, a circa 20 miglia dalle coste libiche. Nel corso dell’operazione,m coordinata dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera, sono state salvate 108 persone, tra le quali cinque donne.

Secondo quanto si è appreso, la centrale operativa di Roma della Guardia Costiera, ricevuta la richiesta di soccorso, ha inviato sul punto indicato la nave Aquarius, di 77 metri, appartenente ad una Ong. L’unità ha raggiunto il gommone, che, a causa del mare molto mosso, rischiava di capovolgersi. I migranti, trasferiti sull’Aquarius, hanno segnalato la presenza dei sei cadaveri, che sono stati trasferiti sulla nave. L’Aquarius sta facendo rotta ora verso le coste italiane.

E all’alba di sabato la nave di soccorso dell’associazione internazionale SOS Mediterranee è intervenuta in aiuto di un gommone carico di migranti in difficoltà di navigazione nel Canale di Sicilia. I migranti, sotto il coordinamento della Centrale operativa delle Capitanerie di Porto, sono stati presi a bordo. Quattro avevano ferite da arma da fuoco.

Tra loro anche un ragazzo di quindici e uno di diciassette anni. Non è chiaro se ad esplodere i colpi siano stati i trafficanti di esseri umani, miliziani o terroristi. SOS Mediterranee esprime “preoccupazione per le sorti delle persone che si trovano attualmente schiacciate tra le condizioni di maltrattamenti e violenze subite in territorio libico e il rischio di un viaggio precario su barche fatiscenti e con le attuali mutevoli condizioni meteo”. Il bilancio del salvataggio è di 116 persone, tra le quali 20 donne e un bambino. A bordo del natante vi erano cittadini in fuga da Costa d’Avorio, Gambia, Guinea Konakry, Mali, Nigeria, Senegal, Togo, Camerun, Sudan e Liberia.

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