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Enzo Maggio: “Vendemmia 2016, sarà scritta la parola fine per una gran parte della viticoltura?”

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E’ arrivata finalmente anche quest’anno la vendemmia, alcune tipologie di uva di ottima qualità sono state già raccolte: Pinot grigio, Chardonnay, etc… Le altre si stanno raccogliendo in questo mese di settembre, con le dovute precauzioni, nel rispetto della legalità, osservando tutte le disposizioni di legge, a partire dai contratti di lavoro, alle norrne di sicurezza ecc.

L’agricoltore dalla vendemmia precedente ha ricavato dai 18 ai 20 euro a quintale per le uve comuni e qualcosa in più per le uve pregiate. Dal mese di settembre 2015 al mese di settembre 2016 il viticoltore ha dovuto affrontare tante spese per coltivare i vigneti, soddisfare le esigenze della famiglia, pagare i tributi ai comuni e tutto il resto. Anche quest’anno sarà cosi?

Come inizio di vendemmia (nonostante ci sia la qualità) non ci sono grosse novità sui prezzi, auspico che le cose cambino in meglio in corso d’opera, ma se tutto dovesse rimanere immutato, quali soluzioni ci potranno essere a sostegno dell’agricoltore? Non si parla di vivere, ma quanto meno di sopravvivere! Quante aziende resisteranno nella coltivazione dei propri vigneti? Sarà scritta la parola fine per una gran parte della viticoltura?

Sono domande che una piccola, media azienda si pone di fronte ai tanti e alti costi di produzione che aumentano vertiginosamente. L’ultimo ingiusto aumento quello della quota consortile lievitata del 400 per cento. Per questi motivi, la CIA di Petrosino, oggi l’unica organizzazione che lotta a difesa dell’agricoltura Trapanese, ha in programma di fare una grossa iniziativa tra la fine di settembre e i primi di ottobre.

Si parlerà di cose concrete, insieme ai Presidenti delle cantine e ad alcuni Sindaci dei comuni del trapanese, i quali sono stati sempre vicini, sensibili e a difesa della vitivinicoltura locale; con la speranza che accettino l’invito i rappresentanti dei governi: regionale e nazionale. Devono venire ad ascoltare la base, ovvero quella che soffre, quella che non c’è la fa più a vivere con il settore vitivinicolo. Lanceremo un grido di protesta, partendo da Marsala e Petrosino ove lo spezzettamento dei terreni incide molto sui costi di produzione.

Impegneremo la CIA Nazionale nel farsi carico delle nostre problematiche, affinché al Ministero dell’agricoltura vengano esaminate tutte le problematiche inerenti alla vitivinicoltura trapanese.

Enzo Maggio
Responsabile CIA

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