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“El Smartifon”: continua il successo per la parodia degli autori di “A rumena chi riria”

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Da un’idea di Enzo Amato, “El Smartifon” è una canzone/parodia scritta da Mirella Maggio, Peppe Maggio, Enzo Amato, Gianluca Galfano e Francesco Anastasi.

“Un successo inaspettato, in tutta la nazione. Siamo felici e anche tanto meravigliati. Continuano sul web ad ascoltare la nostra canzone/parodia con una crescita costante. Abbiamo, comunque, solamente scritto una storiella contemporanea e semplice: il tema della nuova parodia mette in luce un attualissimo “quadretto familiare” all’interno del quale troviamo la mamma, una donna di mezza età, ammal(i)ata e affascinata dalla nuova tecnologia, alle prese con uno smartphone dal quale non riesce quasi più a separarsi. Tutto questo la allontana terribilmente dalle vecchie abitudini, come il televisore, la casa e perfino la famiglia! Nel racconto della storia prendono “voce” i due figli maschi, ormai ventenni, un tempo vittime dei rimproveri causati dall’uso eccessivo del cellulare, ed oggi critici di una società in cui i genitori (nella fattispecie la mamma) vivono solo in funzione della tecnologia”.

E’ questo il pensiero degli autori della parodia che sta riscuotendo un enorme successo su YouTube. In 12 mesi quasi 90.000 visualizzazioni (Youtube, Facebook e Google+) da utenti unici, e la condivisione sui social e su Whatsapp è continua.

Il brano è interpretato da Francesco Anastasi (figlio), Peppe Maggio (figlio) e Mirella Maggio (mamma). Il video è stato ideato e realizzato da Gianluca Galfano. Il brano è stato curato da Francesco Anastasi e Peppe Maggio. Per “raccontare la storia” della canzone nel video sono stati utilizzati alcuni personaggi “Minions” della Universal Pictures. La canzone originale, dal titolo “El Perdón”, è cantata da Nicky Jam ft. Enrique Iglesias. Nella parte finale, ai tre interpreti, si aggiunge anche Enzo Amato Màs (papà).

Enzo Amato, Francesco Anastasi, Gianluca Galfano e Peppe Maggio sono anche gli autori, infatti, di altre parodie di successo. I brani sono diventati dei veri tormentoni: molti ragazzi/e, infatti, hanno inserito le canzoni/parodia come suoneria dei telefoni cellulari. Il “passaparola” e lo scambio del file musicale è durato per diversi mesi. “Asineddri/e semo”, oltre 16.000 gli utenti unici su YouTube. “A rumena chi riria (Bailando rubando)”, 150.000 gli utenti unici. “Il Marsala è”, oltre 84.000. “Semo n’galera”, 15.000. “Porta Nuova Style”, oltre 58.000 utenti, sempre su YouTube.

EL SMARTIFON
Testo di Enzo Amato, Peppe Maggio, Mirella Maggio

(mamma) Veni un poco ccà
Eo quasi quasi mi staiu ammaraggianno
Ci sunnu cose chi gghieo un staiu capenno
Stu smartifon unn’arregge cchiù.

(figlio) Ettalo!
Stu cellulare fu la me tortura
Mi sbattisse ‘a testa mura mura
O mamma eo un ti suppoittu cchiù.

(figlio) Eo stava abbuscanno
Quanno mu stava accattanno
A guerra stava scoppianno… Oh no…

(mamma) Eo staio chattanno
Ma si sta scarricanno
Ora ‘a foto comu cià manno…?

(mamma) Ma dimmi di sì, chi c’è ‘u wi-fì
Eo un pozzu ire avante accussì
Haiu a testa ‘nfusca, e quaiccuno abbusca

(figlio) “Mi piace” qui, commenti lì
Telefonao ‘u papà du feo
Risse: “A mamma abbusca s’un ci cala a pasta”

(mamma) Eo sintiì a Enzo Amato Màs
Mi fici rire comu a fare pi mannare
I video cu Whatsapp.

(mamma) E poi to patre un capisce l’emozion
Un sape quant’è bello avire ‘u smartifon
Taggare e fare selfie in continuazion…

(figlio) Mentre tu stai iucanno
C’è ‘u pollo chi si sta abbiucianno
Di fame stamu murenno.

(figlio) Mentre tu stai chattanno
‘A munnizza di l’occhie sta scenno
C’è ‘u nonno chi si sta cacanno.

(mamma) Ma dimmi di sì, chi c’è ‘u wi-fì
Eo un pozzu ire avante accussì
Haiu a testa ‘nfusca, e quaiccuno abbusca

(figlio) “Mi piace” qui, commenti lì
Telefonao ‘u papà du feo
Risse: “A mamma abbusca s’un ci cala a pasta”

(mamma) A mia piacisse avire l’I-Phone
Mi vinno a boissa di Luis Vuitton
O aspetto ‘u nonno chi pigghia ‘a pinzion?

(figlio) Tu scisti foddre cu st’applicazion
Un pensi mancu cchiù ‘a television
Tu parli sulu di connession!

(mamma) Ma dimmi di sì, chi c’è ‘u wi-fì
Eo un pozzu ire avante accussì
Haiu a testa ‘nfusca, e quaiccuno abbusca

(figlio) “Mi piace” qui, commenti lì
Telefonao ‘u papà du feo
Risse: “A mamma abbusca…”

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