Marsala – Quante volte durante il giorno diciamo ad un amico, o semplicemente a qualcuno che deve affrontare una determinata prova, “in bocca al lupo”? E si risponde, istintivamente, “crepi” (quasi si scampasse al peggiore dei pericoli). “In bocca al lupo” è in verità l’augurio migliore che potremmo aspettarci da chi ci vuole bene, perché non si vuol riferire (come ormai da tanto tempo si crede) al pericolo, scampato o meno, di finir divorati appunto da un lupo, ma si spera poi possa in qualche modo finir disinnescato dal nostro “crepi” buttato in risposta d’istinto, se non con qualche timore.
L’origine dell’augurio, al contrario, farebbe riferimento all’attività amorevole di mamma lupo che, per proteggere dai pericoli i propri cuccioli, lì sposta da una tana all’altra, prendendoli, appunto, delicatamente tra i denti. Effettivamente, pensandoci bene, non avrebbe alcun senso augurare a qualcuno di finire sbranati, sperando che il lupo “crepi” solo facendo attenzione alla risposta appropriata da dare immediatamente dopo. L’augurio più sincero, al contrario, vorrebbe chi lo riceve al sicuro da qualunque pericolo, come un cucciolo protetto dalla madre.
Come è possibile, allora, che si sia confuso fino a questo punto un augurio che avrebbe meritato in risposta solo un accorato “viva il lupo”? Nei secoli passati il nostro lupo si ritrovò a subire una fama poco felice, che lo volle descrivere come animale feroce, potenzialmente pericoloso, fino a divenire antagonista perfetto delle favole per bambini, dove, da “Cappuccetto Rosso” in poi, era spesso emblema del pericolo e del male. “Crepi il lupo!” dunque non era che l’unica risposta possibile ad un augurio che col tempo s’era fatto sempre più incomprensibile.
“Crepi il lupo!”, come la formula magica in grado di scongiurare il pericolo, altrimenti incombente, di finire divorati da una belva famelica, scatenata, non si capisce bene perché, da qualcuno che, invece, vorrebbe dedicarci un augurio. Oggi che, a ben riflettere, siamo in grado di riportare alla luce il vero spirito di “in bocca al lupo”, iniziamo a risponde “grazie di cuore”, (o come faccio io, “viva il lupo”) ogni volta che qualcuno ce lo augura, perché, anche se non lo sa, sta desiderando per noi tutto il meglio possibile.
Enzo Amato
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