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Bruxelles, Premio Cittadino Europeo ai pescatori di Mazara: “Più attenzione dall’Unione Europea”

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Presso la sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles, è stato consegnato il “Premio Cittadino Europeo 2017”. Fra i vincitori del prestigioso riconoscimento, grazie alla proposta ed al sostegno delle Europarlamentari Michela Giuffrida e Cecile Kyenge, i pescatori di Mazara del Vallo che si sono distinti negli ultimi anni nel salvataggio di vite umane in mare.

Alla cerimonia di consegna del premio il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, ha consegnato nelle mani del Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, una lettera del Coordinamento Filiera Ittica Mazara nella quale si rappresenta tutta la gravità della situazione della pesca a Mazara del Vallo legata sia alle carenze infrastrutturali e, soprattutto, alla annosa “guerra del pesce”. (in allegato la lettera del Coordinamento Filiera Ittica Mazara al Presidente Tajani).

Tumbiolo ha incontrato pure il Vicepresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ed un folto gruppo di Europarlamentari, ribadendo la necessità di una maggiore attenzione degli alti organismi europei, in primis la Commissione Europea della Pesca ed il Consiglio, sulle vicende riguardanti la pesca mediterranea ed il complesso rapporto con i Paesi rivieraschi che mette a rischio quotidianamente la sicurezza in mare dei pescatori siciliani ed in particolare quelli di Mazara del Vallo.

“I nostri pescatori – ha spiegato Michela Giuffrida – non si tirano mai indietro nel salvare vite umane, rischiando perfino la loro vita. I pescatori siciliani, grazie al Premio, alto riconoscimento, sono i nuovi eroi del Mediterraneo. Il Parlamento Europeo è compattamente vicino alla marineria. Adesso bisogna coinvolgere tutte le Istituzioni europee”.

Bruxelles, 10 Ottobre 2017

On. Antonio TAJANI, Presidente del Parlamento Europeo

Signor Presidente, siamo onorati di ricevere dalle Sue mani il Premio Cittadino Europeo 2017 che, su proposta delle Europarlamentari Michela Giuffrida e Cecile Kyenge (alle quali va la nostra gratitudine per la grande sensibilità e vicinanza alla marineria), è stato assegnato ai pescatori di Mazara del Vallo per essersi contraddistinti in questi anni nel salvataggio di vite umane in mare.

Ci permettiamo tuttavia di rappresentarLe una situazione molto delicata riguardante la nostra marineria, e quella siciliana in generale, che esercita l’attività di pesca nel Mediterraneo Centrale, un’areale divenuto sempre più pericoloso a causa dei continui sequestri di pescherecci da parte di militari o miliziani dei Paesi nordafricani.

La marineria siciliana ed in particolare quella di Mazara del Vallo, sede del più importante Distretto dalla pesca d’Italia, ha serie ragioni per esprimere preoccupazioni per quanto sta avvenendo nell’ultimo periodo; una situazione davvero esplosiva che potrebbe portare, qualora non si intervennisse in tempi rapidi, a tragiche conseguenze per la comunità marinara siciliana.

Non si contano più i casi di aggressione nei confronti dei motopescherecci di Mazara del Vallo in acque internazionali durante l’esercizio della “storica” attività di pesca al gambero rosso, una pesca assai selettiva, rispettosa dell’ambiente marino e delle risorse naturali.

Soltanto grazie alla grande esperienza dei nostri capitani ed al coraggio dei nostri pescatori, le nostre barche riescono talvolta a sfuggire ad attacchi e a tentativi di sequestro dalle conseguenze imprevedibili.

La marineria di Mazara del Vallo ha già pagato un prezzo troppo alto per una guerra subita e, dai più dimenticata, che dura da 50 anni: la cosiddetta “guerra del pesce”.

Il bilancio ad oggi è catastrofico: 3 morti, 27 feriti colpiti dal fuoco di militari di Paesi rivieraschi. Sono stati oltre 300 i pescatori fatti prigionieri e detenuti nelle carceri dei Paesi nord africani: Libia, Tunisia, Egitto ed Algeria. E’ amaro constatare che la comunità peschereccia siciliana ha sopportato da sola, sulle sue spalle, i danni economici e sociali di questi veri e propri atti di guerra.

Pesanti sono stati altresì gli oneri pagati per il riscatto degli oltre 150 pescherecci sequestrati, (dei quali 6 definitivamente confiscati): un danno economico oltre che sociale, che gli esperti dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo hanno calcolato in oltre 100 milioni di euro.

Chi risarcirà e quando questo enorme danno che rischia di soffocare la prima marineria del Mediterraneo?

E’ paradossale che nessun Commissario Europeo della Pesca abbia mai visitato il principale Distretto di Pesca d’Italia.

E’ incredibile che il Consiglio dei Ministri Europeo non abbia mai trattato una così pericolosa questione che mina la sicurezza dei nostri cittadini europei. gli stessi che oggi vengono premiati da questo Parlamento.

Signor Presidente, conosciamo bene la Sua sensibilità. Perciò, confidiamo in iniziative concrete del Parlamento Europeo finalizzate a garantire l’incolumità dei nostri pescatori e la sicurezza dei pescherecci che “storicamente” esercitano regolarmente la pesca in acque internazionali antistanti la Libia, la Tunisia. l’Egitto e la Grecia.

Crediamo quindi si rendano indispensabili:

– la regionalizzazione della Politica Comune della Pesca mediterranea;

– il riconoscimento del ruolo fondamentale svolto in questi anni dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo (istituito dalla Regione Siciliana L.R. n.16/2008), al quale, nello spirito “europeo”di cooperazione transfrontaliera e sostegno alle politiche di vicinato, vi partecipano costantemente gli stakeholders nordafricani di Tunisia, Libia, Algeria, Egitto, Marocco, Siria e Malta (vedi anche l’ultima sessione plenaria del 29 settembre u.s. in occasione dell’Expo Blue Sea Land, è stata notata l’assenza della Commissione Europea e del Ministero italiano delle Politiche Agricole). Siamo grati al gruppo di Europarlamentari, in testa l’On.le Giuffrida, che hanno presenziato a tale importante tavolo, rappresentando degnamente l’Istituzione da Lei presieduta;

– una delega all’Osservatorio della pesca del mediterraneo finalizzata a definire piani di cooperazione scientifica e produttiva con Libia, Tunisia ed Egitto con l’obiettivo di salvaguardare le risorse e la pesca mediterranea.

E’ auspicabile quanto improcrastinabile che le Istituzioni Europee attivino tutti gli strumenti disponibili, politico-diplomatici ed economico-finaziari finalizzati ad avviare processi di cooperazione produttiva e tecnico-scientifica con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo.

Ciò è indispensabile per creare un clima di cooperazione produttiva e scientifica e stabilire la pace fra le marinerie mediterranee anche attraverso il modello del Cluster e la diffusione dei princìpi della Blue Economy di cui il Distretto della pesca siciliano è tra i primi fautori.

Con la presente abbiamo l’onore, caro Presidente, di invitarLa a Mazara del Vallo e ci permettiamo ancora di chiedere un Suo autorevole intervento a tutti i livelli. prima che sia troppo tardi.

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