Caso “Maria di Trapani”: condannati Alberto Lipari e Rosalba Platano

Marsala – Caso “Maria di Trapani”, si è concluso il processo di primo grado innanzi al Tribunale di Marsala. Il Giudice Lorenzo Chiaramonte ha condannato a 2 anni di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) Alberto Lipari, 50 anni, nato a Trapani, ma residente a Marsala, e a Rosalba Platano, 41 anni, marsalese.

L’accusa nei loro confronti è di maltrattamenti nei confronti di Maria Caruso, più nota come “Maria di Trapani”, alla quale è stato riconosciuto un risarcimento di 40 mila euro, di cui 15 mila euro a titolo “provvisionale”. Maria Caruso fu protagonista del web nel programma di Alberto Lipari “Stranamuri Sicilianu”, ma secondo la Procura marsalese e la parte civile, rappresentata dagli avvocati Donatella Buscaino e Natalia Dispinseri, sarebbe stata vittima di maltrattamenti ad opera di chi le ha dato questa popolarità che di fatto, in aggiunta ai maltrattamenti anche fisici, l’ha resa oggetto di raggiri che l’hanno colpita profondamente nella sfera personale, messa alla berlina e diventata persona da sbeffeggiare.

La popolarità, le serate in discoteca, i post sui social e i relativi commenti improponibili, la ricerca dell’amore. Poi all’improvviso i riflettori si sono spenti e Maria e tornata a vivere con i genitori. Stanca alla fine di essere continuamente sbeffeggiata ha deciso di denunciare quanto subito.

Alberto Lipari, con una clip pubblicata sulla sua pagina Facebook (novembre 2014), spiegava le ragioni dell’abbandono della scena da parte della sua creatura: “L’abbiamo accolta a braccia aperte quando ha litigato con la famiglia e ha lasciato casa. Poi si è resa conto che il mondo dello spettacolo non è tutto oro”. Il giudice però non gli ha creduto.

L’avvocato degli imputati, Vincenzo Forti, ha dichiarato che una volta conosciute le motivazioni della sentenza, ricorrerà in appello.

Hanno maltrattato “Maria di Trapani”: Alberto Lipari e Rosalba Platano a processo