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Il business dei migranti, 14 fermi. Il capo della banda, ristoratore e scafista, viveva a Marsala

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Ufficialmente gestiva un bel ristorante, il “Bellavista” sul lungomare di Mazara del Vallo, ma Fadhel Moncer, tunisino da anni residente in Italia, aveva trovato una nuova fonte di guadagno: organizzava i viaggi clandestini fra Tunisi e Lampedusa. Nella notte la Procura di Palermo ha disposto il suo fermo e di altre tredici persone. Si ripete quanto scoperto pochi giorni fa: veloci gommoni garantivano gli sbarchi fantasma sulle coste trapanesi.

È stata una notte di super lavoro per i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziara, del Gico e del Comando provinciale di Palermo, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Claudia Ferrari, Federica La Chioma e Calogero Ferrara. Sono stati bloccati sei stranieri e altrettanti italiani accusati di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, contrabbando di tabacchi lavorati e fittizia intestazione di beni e attività economiche.

I finanzieri hanno anche sequestrato il ristorante di Mazara, una casa a Marsala a Santo Padre delle Perriere e un’azienda agricola, un cantiere nautico, due pescherecci italiani, conti correnti e trenta mila euro in contanti trovati nella macchina di alcuni indagati fermati al porto di Palermo poco prima di imbarcarsi per Tunisi. Il valore complessivo dei beni, acquistati con il denaro della tratta e intestati fittiziamente, supera i 3 milioni di euro.

Per imbarcarsi su un gommone carenato, dotato di potenti motori fuoribordo, con i quali era in grado di coprire il tratto di mare che separa le due sponde del Mediterraneo in poche ore, bisognava sborsare fino a tremila euro. Venivano trasportati per ciascuna traversata al massimo 15 migranti e un quintale di sigarette di contrabbando. Nel corso del blitz è stato arrestato un uomo al casello autostradale di Buonfornello mentre trasportava 30 di hashish in macchina.

Così parlava Moncer, ritenuto il capo della banda che gestiva i viaggi dei migranti: “Faccio saltare la caserma”

Aveva progettato un attentato dinamitardo a una caserma dei carabinieri Fadhel Moncer, il tunisino fermato e ritenuto a capo dell’organizzazione che gestiva viaggi di migranti tra la Tunisia e le coste siciliane scoperta dalla Finanza. Già arrestato nel 2012 per un traffico di armi e droga tra Francia e Italia, aveva intenzione di far saltare in aria la caserma, solo le manette gli impedirono di portare a termine il piano.

“Faccio saltare la caserma, già sto mettendo da parte, ogni volta, uno-due chili… appena cominciano ad essere cinquanta, cento chili, ti faccio sapere com’è… ti faccio spostare tutta la caserma a mare”, diceva Moncer non sapendo di essere intercettato. “Arrivo a scoppiare una bomba dietro la caserma dei carabinieri a Marsala, che succede? Sai, gli sbirri scappano da Marsala”, spiegava al suo interlocutore. L’arresto però fece saltare il progetto.

Operazione Barbanera, il blitz: i nomi e i beni sequestrati

Ecco l’elenco dei beni sequestrati dalla guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta Barbanera che ha portato al fermo di 12 persone tra Mazara del Vallo, Agrigento e Palermo. Sotto sequestro sono finiti: peschereccio “Serena” e “Cesare” in uso a Filippo Solina, nove mezzi (Mercedes Vito, Citroen C8, Bmw X3, Volkswagen Tiguan, Fiat Ducato, Mitsubishi Pajero, Fiat 500, Fiat Punto, Volkswagen Touran), Ristorante Onda Blu (ex Bellavista) a Mazara del Vallo, l’azienda agricola “HAJ ALI Fraj” a Marsala, il cantiere nautico “D’Aleo Nautica di Domenico D’Aleo” a Mazara del Vallo.

I nomi dei 14 fermati. I tunisini Fadhel Moncer (residente a Marsala), Fakhri Moncer (residente a Marsala), Bilel Said (residente a Mazara del Vallo), Bessem Elaiba (residente a Mazara del Vallo), Moussa Hedhili (residente a Siracusa), Nabil Zouai (residente a Mazara del Vallo), Filipo Solina (Lampedusa), Salvatore Spalma (Realmonte), Francesco Sacco (Porto Empedocle), Farhat Khair Eldin (ricercato in Tunisia), Antonino Lo Nardo (Palermo), Giulio Di Maio (Palermo), Vincenzo Corda (Palermo), Pietro Ilardi (Palermo).

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