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Congresso Mondiale delle Famiglie, Manuela Agate: “Rispetto dei diritti di ogni essere umano”

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riceviamo e pubblichiamo

Marsala – Quale famiglia? Il Congresso di Verona ha suscitato in questi giorni riflessioni e discussioni sul concetto di famiglia tollerabile. Io ritengo che prima di arrogarci il diritto di decretare quale sia il giusto modello di famiglia da promuovere e perseguire, dovremmo chiederci chi siamo oggi in relazione alla nostra esperienza di famiglia, e ancor di più dovremmo chiederci da dove veniamo.

Per rispondere al primo interrogativo, direi che siamo la generazione del divorzio breve, dei figli nati da due o più relazioni (coniugali o no) e di conseguenza delle famiglie allargate. E con questo? Quanto è preferibile, per le feste ad esempio, potersi riunire numerosi in una famiglia allargata, piuttosto che restare soli perché non ci si parla più con i propri parenti?

Ho visto famiglie tradizionali (normali, direbbero alcuni) andare alla Santa Messa e trascorrere il Natale da soli marito, moglie e figli, perché in lite con tutti i parenti. Io trovo semplicemente che sia più Natale o più Pasqua in una casa in cui ognuno ha il diritto di vivere la vita che vuole e di scegliere chi amare, indipendente anche dal sesso.

Per rispondere invece alla domanda “da dove veniamo?”, non posso fare a meno di pensare che siamo anche frutto di quella generazione di persone che venivano “pigghiati pì figghi”, magari per motivi prettamente economici, da parte di zii o altri parenti, crescendo a volte con la consapevolezza dei veri rapporti di parentela, altre volte no. In altri casi invece i figli venivano allattati da una balia che non era la vera madre, diventando così fratelli di latte di qualcuno con cui non si condivideva lo stesso sangue.

Ecco, io credo che il concetto di famiglia allargata sia nato allora, insieme all’esempio di accoglienza e solidarietà che oggi abbiamo disconosciuto. Così io vado controcorrente e mentre al Congresso viene chiesto di guardare al futuro e non fare passi indietro (giustissimo dal punto di vista giuridico, intendiamoci!), io dico che è proprio dal nostro recente passato che dovremmo trarre insegnamento per mirare ad un futuro di inclusione e non discriminazione, per il rispetto dei diritti di ogni essere umano.

Manuela Agate

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