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Ignazio Genna sulla estinzione della Casa di Riposo Giovanni XXIII di Marsala

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Seduta del Consiglio Comunale del 08/08/2019 con all’ordine del giorno “Procedimento di estinzione della Casa di Ripso Giovanni XXIII di Marsala”

Marsala – Il Consiglio Comunale, nella seduta del 08/08/2019, è stato chiamato a pronunciarsi sull’estinzione della IPAB Giovanni XXIII di Marsala, e che l’Amministrazione Comunale con proprio atto deliberativo si era opposta all’estinzione e ha approvato una delibera di rilancio generica e senza contenuti e che anche il Consiglio Comunale è stato dello stesso parere. Purtroppo, in questa seduta si è notata tanta ipocrisia da parte di molti Consiglieri e quello che è emerso è cercare di prendere tempo di attesa dì… (nessuno sa cosa fare per il rilancio) nel frattempo lasciare i dipendenti nell’oblio.

Oggi non ci sono più i presupposti per un rilancio, senza ospiti e sommersa da debiti per circa 3,5 milioni di Euro, poi occorre rifare i lavori edili, gli impianti idrici, elettrici e le caldaie perché obsoleti; la cucina, non più funzionante dalla fine 2016 perché qualcuno dopo me ha deciso di chiuderla e necessita di sostituzione, il mobilio ridotto a un ammasso di rottami, e la lista potrebbe continuare, infine, chiedere e acquisire tutte le relative autorizzazioni scadute e non rinnovate, cosa non da poco.

Allora cosa fare?

1) La prima da fare creare la “Fondazione Casa di Riposo Giovanni XXIII” che permetterebbe di inserirsi nel nuovo disegno di legge della Regione ormai in dirittura di arrivo all’ARS in quanto Con la nuova normativa, le IPAB che non fanno attività difficilmente rientrano e l’IPAB Giovanni XXIII per la Regione è considerata tale;

2) Contestualmente portare avanti l’estinzione, ai sensi del’art. 34 della legge 22 /86 alla luce dei fatti, è il male minore;

3) Che, il comune di Marsala non si opporrà all’estinzione infatti tutti i comuni che si sono opposti hanno vinto i ricorsi per una legge che per la corte costituzione risulta datata e che la stessa si deve esprimere sulla costituzionalità ( oltre alla legge 22/86 si cita una legge del 1896 in tema di amministrazione e bilanci)

4) Acquisire il patrimonio che è di circa 2,5 milioni di euro o più (pare che di recente ci sia stata una cospicua donazione), quindi acquisire i debiti, proporre ai creditori traslazioni al 50% come fatto dal sottoscritto;

5) Il personale costituito da sole tredici unità, ma destinato a ridursi ulteriormente per gli imminenti pensionamenti trasferito al comune.

Altre azioni significa perdita di tempo accumulare debiti e lasciare i dipendenti nell’oblio.

Altro aspetto, per i dipendenti la mobilità, il partime per un altro lavoro, un ristoro, secondo la normativa vigente non si possono applicare, altra colossale ipocrisia di una parte del Consiglio Comunale con un atto di indirizzo (dimostrando di non conoscere la normativa).

Pronto a qualsiasi confronto.

Ignazio Genna


Colgo l’occasione per informare sulla mia vicenda personale giudiziaria che ha segnato me e a tutta la mia famiglia

Marsala – In seguito a una denuncia fatta da taluni nei miei confronti per falso in bilancio di previsione infatti una legge risalente al 1896 pareggio di bilancio di previsione dove in un anno devono essere portati a pareggio tutti i debiti prodotti negli anni precedenti, che la corte costituzione si deve esprimere per la Costituzionalità in quanto superata e datata, per questo motivo che i comuni vincono tutte le opposizioni alla chiusura della IPAB di competenza, art 34 della legge 22/86 non ultimo il comune di Trapani con IPAB Residense Marino.

Inoltre l’esposto dice che Non ho chiuso l’IPAB per tornaconto personale anche se c’era attività, dove ancora a distanza di sei anni nessuno riesce a prendere questa decisione.

Massima fiducia nella Magistratura per l’enorme mole di lavoro e carteggio che hanno acquisito, prodotto dai miei legali e consulenti al fine di dimostrare la mia condotta, la mia linearità e trasparenza in tutti i passaggi imposti dalla normativa vigente.

Il motivo vero della denuncia nei miei confronti sarà oggetto di discussione nelle opportune sedi, alla luce delle decisioni prese dei Commissari che si sono avvicendati dopo di me, del loro operato, nei tre anni successivi, in quanto non hanno redatto bilanci di previsione e consuntivi, (all’onor del vero i bilanci consuntivi sono stati prodotti alla fine del 2018 per gli anni 2016, 2017, 2018), eppure hanno continuato a operare, il sottoscritto invece è sotto inchiesta per una voce in un bilancio di previsione secondo l’esposto non giustificata anche se autorizzata da chi è addetto al controllo e chiarita dal sottoscritto a consuntivo.

IGNAZIO GENNA

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