Doveva accadere prima, dobbiamo essere onesti intellettualmente e chiederle scusa. È morta Nadia Toffa giornalista , volto della famosa trasmissione Le Iene. Nel settembre scorso apparì nelle librerie il libro da lei scritto “Fiorire d’inverno”. Il racconto fu accompagnato da un post social, che era, è per chi vorrà leggerlo, una chiave di lettura del libro.
Il post diceva: “Come trasformare una sfiga, il cancro, in un dono, un’occasione, un’opportunità”. Era un paradosso fortissimo, mirabolante. Ma la verità nascosta nello stesso era svelata nel post. Il cancro non deve sospendere la vita, Nadia non lo ha fatto e nella malattia ha continuato a vivere, compatibilmente con la stessa. Questo suo pensiero, per la verità il sostantivo ‘dono’, decontuestalizzato dal suo pensiero, suscitò la rabbia del social, con commenti inenarrabili. A tal proposito, Umberto Eco aveva ragione quando affermò che “I social danno voce ad una marea di imbecilli”.
L’onestà intellettuale vuole che si chieda scusa a Nadia, nella sofferenza il suo era un inno alla vita. Grazie e ciao Nadia.
Vittorio Alfieri
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