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11/09/2001, attentato al World Trade Center: quando il mondo cambiò per sempre

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È sicuramente il genetliaco più importante, quello della maggiore età. Era l’11 settembre del 2001 ora 15 italiana, quando i voli American Airlines 11 e United Airlines 175,due Boeing 767, si schiantarono sul World Trade Center di fronte al World Financial Center, cuore della finanza degli States, era la destinazione finale scelta dai dirottatori rispettivamente sulla torre nord e torre sud, meglio conosciute come torri gemelle.

I minuti seguenti, nonostante l’intervento della macchina dei soccorsi statunitense, portarono al collasso ed al crollo delle stesse. Tutto in diretta TV, le vittime in quella che può essere definita guerra, furono 2603, 24 dispersi, 411 furono i soccorritori vittime , il prezzo più alto lo pagò il corpo dei vigili del fuoco di New York, poi la polizia e polizia portuale.

La follia non ebbe termine con il wtc, il volo American Airlines 77 effettuato da un Boeing 757 si schianto’ contro il pentagono a Washington, contea di Arlington, cuore della potenza militare degli Stati Uniti d’America. Provocò 125 vittime. Un quarto Boeing 757 United Airlines, 93, grazie all’eroismo dei passeggeri evitò che raggiungesse la sua meta, si presume il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, le vittime furono 44.

Altre 202 vittime furono i passeggeri ed equipaggi dei primi due tre voli. Si aggiungono altre 19 vittime, gli attentatori, si anche loro vittime. Vittime sacrificali di una follia collettiva, vittime della propria follia.

Quel giorno cambiò il mondo. Fu atto di guerra, confronto bellico che gli Stati Uniti, continuano a combattere in Afghanistan. Iniziò il 7 ottobre 2001, il combattimento definito Operation Enduring Freedom, per sconfiggere il regime talebano, protettore di Al-Qaeda, e quindi anch’essa organizzazione terroristica ritenuta colpevole degli attentati.

Stime per difetto calcolano in 200.000 le vittime tra civili e militari. Il genetliaco odierno sia da monito, ai padri, fratelli, coniugi, figli, amici delle vittime. Non devono passare altri 18 genetliaci per mettere fine a questa guerra.

Si ricorda in questo funesto genetliaco, il pensiero di un maestro del cimema italiano, Ermanno Olmi: “È una guerra di odio singolo contro singolo, la più grande bestemmia contro l’esistenza, credente o no”.

Vittorio Alfieri

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