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giovedì, 28 Marzo 2024

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L’intervento del sindaco Castiglione in difesa dell’ospedale di Castelvetrano

«È ormai tempo di rompere gli indugi e di intervenire con forza e in massa per difendere il futuro dell’Ospedale di Castelvetrano». Lo ha dichiarato il sindaco Giuseppe Castiglione nel suo intervento alla seduta del consiglio comunale aperto che si è tenuta ieri, nei locali del Circolo della Gioventù a Castelvetrano, su iniziativa dal presidente del Consiglio comunale castelvetranese Patrick Cirrincione.

Durante la seduta, che ha visto la presenza dei sindaci della Valle del Belice, degli onorevoli Vita Martinciglio, Carmelo Miceli, Antonio Lombardo, Margherita La Rocca, Eleonora Lo Curto, Sergio Tancredi e Antonio De Luca, oltre che di tanti cittadini e del comitato civico “Orgoglio Castelvetranese”, che ha sempre tenuta alta l’attenzione sulla delicata questione del declassamento dell’ospedale “V. Emanuele”, sono state vagliate le possibili vie da percorrere in forma concertata al fine di scongiurare le gravi conseguenze che scaturiscono dal Decreto dell’assessore regionale alla Sanità che ha definitivamente sancito il declassamento del nosocomio castelvetranese a struttura di primo livello, determinando così il trasferimento al DEA di Mazara del reparto di terapia intensiva e rianimazione, di quelli di Oncologia, Anatomia patologica, Ginecologia e Farmacia ospedaliera, oltre che la declassificazione a “semplici” degli altri reparti che sino a oggi sono stati “complessi”.

«Nonostante – ha aggiunto il Sindaco – tutte le azioni intraprese in questi ultimi anni, unitamente agli altri sindaci del Belice, nei confronti del governo regionale e nazionale, con l’obiettivo di scongiurare il declassamento dell’ospedale di Castelvetrano, difendendo il diritto alla salute del territorio belicino, la cui popolazione ammonta a oltre 100.000 residenti, il decreto dell’assessore regionale Razza ha definitivamente sancito il ridimensionamento dell’ospedale di Castelvetrano a secondo livello con una previsione di posti letto che è stata scientificamente posta a 116, ossia poco al di sotto dei 120 posti che sarebbero stati sufficienti affinché la struttura potesse essere classificata come “DEA” di primo livello. Senza considerare, tra l’altro, che in provincia di Trapani il numero di posti letto è complessivamente aumentato di oltre 200 unità.

Noi non ci stiamo e continueremo a batterci per l’ospedale di Castelvetrano, percorrendo ogni possibile strategia. Proprio per questo, nella consapevolezza che la legge non contempla soluzioni alternative, abbiamo richiesto una deroga di 3 anni con un emendamento al “Mille proroghe” che la prossima settimana sarà all’esame della Commissione Sanità, affinché non venga penalizzato un intero territorio o quanto meno si riproponga quanto previsto nella precedente rete ospedaliera.

Se ciò non dovesse concretizzarsi – ha detto infine il Sindaco – non esiteremo a far sentire ancora la nostra voce, intraprendendo insieme a tutta la comunità belicina un’azione di massa forte e concertata al fine di difendere il futuro dell’Ospedale “V. Emanuele”, che rappresenta un fondamentale presidio di sanità e un grande motivo di orgoglio per tutta la Valle del Belice».


LO CURTO (UDC), NO A DECLASSAMENTO PER L’OSPEDALE DI CASTELVETRANO, BENE AZIONE SINERGICA DI PARTITI E COMUNITÀ LOCALI PER CHIEDERE A MINISTERO DEROGA AL DECRETO BALDUZZI

“L’Ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano non dovrà subire un declassamento. Lo chiede un’intera comunità istituzionale composta da parlamentari nazionali e regionali, e dagli amministratori dei Comuni della Valle del Belice, che ha fatto sentire una sola voce sottoscrivendo un documento con il quale si auspica che il presidio ospedaliero mantenga ed aumenti le unite operative e implementi anche i posti letto. È in atto un’azione corale senza distinzioni politiche e partitiche che il governo Musumeci sono certa saprà recepire per rilanciare nel confronto con il Ministero della Salute la richiesta di deroga al Decreto Balduzzi. È indubbio quanto nel merito si sia spesa la presidente della Commissione Sanità dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo per impedire che l’Ospedale di Castelvetrano subisse un ridimensionamento che, senza una deroga, sarà inevitabile stante l’adeguamento della rete e dell’atto aziendale al Decreto del precedente Governo regionale. La richiesta univoca di un bacino che raccoglie oltre 100 mila abitanti, qual è appunto la Valle del Belice, e l’emergenza sanitaria che potrebbe conseguire per il grave rischio sismico insistente in quell’area, debbono indurre una seria riflessione. Questa condizione, come già è avvenuto per Rigopiano, è sufficiente per classificare l’ospedale tenendo in considerazione che, in caso di calamità, si attiva proprio in questa area il Com (centro operativo misto intercomunale) per affrontare le emergenze sanitarie. Apprezzo molto anche le solllecitazioni che in tal senso sono arrivate dalla consigliera comunale di Castelvetrano Rosy Milazzo. Il nosocomio cambiera presto nome e verrà definito “Ospedale della Valle del Belice”, così come assicuratomi direttamente dall’assessore Razza, accogliendo una richiesta del territorio e della quale sono stata portavoce. Il comprensorio belicino deve poter contare su una struttura funzionale ed è per questo che si chiede la sua ridenominazione servendo un’utenza interprovinciale. La fragilità sismica del territorio è la condizione che rende possibile la deroga e in tal senso è stata formulata la proposta da tutti sottoscritta sabato scorso. Auspico che a Roma i parlamentari Pd e Cinquestelle, che qui in Sicilia sono all’opposizione, agiscano con spiccato civismo affinché la posizione unitaria della politica siciliana trovi accoglimento pieno presso il Ministero dellla Salute per gli atti consequenziali che dovrà emanare a tutela dell’ospedale di Castelvetrano”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

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