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Autentica lezione di vita, lettera di un medico: “Sono positivo. Non colpevolizzate i contagiati”

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Una lettera inviata idealmente alle due città in cui vive e lavora per comunicare la propria positività al coronavirus e per mandare un messaggio: “Colpevolizzare chi ha contratto la malattia non produce nulla di buono”.

A scriverla è Tommaso Chirco, medico di famiglia che vive a Erice e che lavora nella vicina Custonaci, in provincia di Trapani. Nella lettera, resa nota dal Comune di Custonaci, il medico scrive: “Il ruolo sociale del mio incarico mi induce a scrivere qualche parola per fare chiarezza, oltre che placare allarmismi e voci che stanno circolando incontrollate”.

E ancora: “Non sono stato al nord. Non ho preso aerei o treni. ho soltanto vissuto la mia vita e svolto il mio lavoro. Nella emergenza attuale, tra le professioni più esposte al contagio rientra anche la mia e il mio ruolo in prima linea mi ha, evidentemente, esposto al contagio”.

Chirco poi racconta: “Ai primi sintomi, molto scarsi, in verità e per fortuna, mi sono isolato da tutti in auto quarantena volontaria, come da protocollo, per garantire al sicurezza di quanti mi stavano intorno”. Da qui il tampone e il risultato di positività “arrivato – dice – forse prima ai media che a me”.

Poi il messaggio: “Penso che colpevolizzare chi ha contratto la malattia non produca nulla di buono, è in momenti come questi che bisognerebbe mostrarsi uniti e solidali, ma mi consolo con l’affetto della mia famiglia e coi tantissimi messaggi di solidarietà e di conforto che ho ricevuto dagli amici e, soprattutto, dai miei pazienti che mi hanno dato la forza per reagire in questo triste momento”.

Da Chirco anche l’appello a rimanere a casa e ad attenersi “rigidamente” alle disposizioni del governo e delle amministrazioni comunali: “Il mio cuore – conclude – mi porta, ancora una volta, a parlarvi come vostro medico. Auguro a tutti di mantenersi in buona salute. Che questo triste momento storico passi in fretta e ci possa fortificare nel corpo e nello spirito”.

A Chirco è giunta la solidarietà e la vicinanza da parte del sindaco di Custonaci, Giuseppe Morfino.

(Lo scrive l’Agenzia DIRE)


Il testo della lettera

Il ruolo sociale del mio incarico, quale medico di base, mi induce, dopo alcune ore di frastornata presa di coscienza della ufficiosa (dunque non ancora ufficializzata nei miei confronti), positività al Covid19, a scrivere qualche parola per fare chiarezza, oltre che placare allarmismi e voci che stanno circolando incontrollate. 
Non sono stato al Nord. Non ho preso aerei o treni. Ho soltanto vissuto la mia vita e svolto il mio lavoro. Nella emergenza attuale, tra le professioni più esposte al contagio rientra anche la mia e il mio ruolo in prima linea mi ha, evidentemente, esposto al contagio, al pari di chissà quanti altri Operatori Sanitari, alcuni noti, altri ignari. 
Sia chiaro che, in ambito lavorativo, ho usato tutte le cautele e precauzioni previste e suggerite, come la limitazione degli accessi ambulatoriali, e, quando ne ho avuto la disponibilità, anche dei dispositivi di protezione individuali. 
Ai primi sintomi, molto scarsi, in verità e per fortuna, mi sono isolato da tutti in auto-quarantena volontaria, come da protocollo, per garantire la sicurezza di quanti, familiari e non, mi stavano intorno. Ed è proprio per questo che ho fortemente richiesto di essere sottoposto a tampone, il cui esito, è arrivato forse prima ai Media che a me. 
Mi rimane un pizzico d'amaro in bocca per alcune spiacevoli cose che ho letto e sentito. Penso che colpevolizzare chi ha contratto la malattia non produca nulla di buono: è in momenti come questi che bisognerebbe mostrarsi uniti e solidali. Ma mi consolo con l'affetto della mia famiglia e coi tantissimi messaggi di solidarietà e di conforto che ho ricevuto dagli amici e, soprattutto, dai miei pazienti che mi danno la forza per reagire in questo triste momento. 
Approfitto per fare un appello a tutti: attenetevi rigidamente alle disposizioni fornite dal Governo e dalle nostre Amministrazioni Comunali e rimanete a casa. E mi rivolgo soprattutto alla Comunità in cui lavoro poiché, come è accaduto a me, potrebbe essere già capitato a qualcun altro. 
Il cuore mi porta, ancora una volta, a parlarvi come Vostro medico: Auguro a tutti di mantenersi in buona salute. Che questo triste momento storico passi in fretta e ci possa fortificare nel corpo e nello spirito.
Tommaso Chirco
Medico chirurgo
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