Coronavirus: l’amore ci salverà

Puella et Puer. La ragazza e il ragazzo, la giovane donna e il giovine, fanciulla e fanciullo, si aggiunge donna e donna, uomo e uomo. Il Coranavirus ci ha tolto parecchio, ma restituito un elemento fisico su cui non abbiamo il controllo, che ci sfugge ed è diventato una scusante, il tempo. Sì, il Covid-19 ce lo sta parzialmente restituendo.

Ci resta a disposizione quantomeno fino al quattro maggio, utilizziamolo. Si è vista su noto quotidiano nazionale la foto di una coppia che si accarezza dopo 50 anni di matrimonio, entrambi ricoverati per il Coronavirus, a distanza di pochi giorni nella stessa struttura ma in reparti distinti, medici come se non avessero impegni, al migliorare delle condizioni, hanno fatto in modo che s’incontrassero. La foto è di una tenerezza commovente, le lacrime righerebbero il viso anche di Pol Pot, autore del genocidio cambogiano o Toto’ Riina. È l’amore.

L’amore in tutte le declinazioni è vitale per vincere il Covid-19. Quello della foto racconta di due anime, Rosa e Giorgio, che hanno trascorso un tempo notevole insieme, questo tempo sarà stato irto di ostacoli, superati mano nella mano con fatica, ma travalicati. Le due persone della foto sono della generazione post secondo conflitto mondiale, se non prima.

Allora ce la fecero, gli auguriamo che ce la facciano anche adesso. L’insegnamento da apprendere è che l’amore è un’arma fondamentale, se non l’unica, per sconfiggere il Sars-Cov-2 in tutte le sue declinazioni, nelle professioni, siano sanitarie di ricerca o commerciali. Rosa e Giorgio, idealmente i nostri genitori. Puella et Puer.

Vittorio Alfieri