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Il nuovo decreto e le sue fasi. Come direbbe il buon vecchio Mike: la uno, la due o la tre?

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Fase 1, fase 2, fase 3. Il presidente del consiglio Conte nell’appuntamento in prossimità delle 20 a ridosso dei TG che fanno da traino, ha annunciato che il 4 maggio inizierà la fase 2, che ci consentirà di uscire nuovamente a determinate condizioni però, soprattutto distanziamento sociale, mascherina e guanti. Il provvedimento ha suscitato polemiche, con grande critiche al comitato tecnico-scientifico e alla task force di cui si avvale il governo per la gestione dell’emergenza Covid-19, accusato di aver abdicato al suo ruolo lasciando le decisioni a questi gruppi.

Già nei giorni precedenti la deputata Sara Cunial, espulsa dal M5s essendo una no vax, aveva asserito che i Dpcm sono incostituzionali e il governo ha sospeso la democrazia facendo leva sull’atavica paura degli italiani di morire, sì perché gli altri abitanti del pianeta, fin dalla notte dei tempi, sono felici di perire, e instaurato un autoritarismo da regime sanitario-mediatico.

Poi la polemica economica sulle risorse inadeguate per sostenere il tessuto economico della nazione. Assodato che i soldi non possono essere fabbricati e che la UE non li regala, la nostra spada di Damocle è il debito pubblico associato ad una crescita economica bassa. Si è ripercorso a ritroso tutto il periodo storico della cosiddetta seconda repubblica quindi fino al 1994. Il deficit più basso nel 2008 corrisponde al 99,8% del rapporto tra il debito e pil, il numeratore è di 1606€ l, il denominatore 1609 €.

Nel 2019 il debito è di 2409 € , il pil 1787 € , deficit al 134,8%. Salta all’occhio che il debito è aumentato di 803 miliardi di €, a fronte di un aumento del pil di 181 miliardi di €. La differenza è 622 miliardi: nell’arco temporale di questi 11 anni non si ricordano opere importanti, piuttosto si rammenta che negli ultimi 10 anni la spesa sanitaria è stata ridotta di 37 miliardi. Che i soldi non sono serviti alla crescita della nazione, lo conferma la bassa crescita del pil.

Come siano stati spesi questi soldi è dato saperlo solo parzialmente, la corruzione è uno dei motivi, sicuramente i governanti li hanno spesi male, spesa pubblica pessima. Si aggiungano i 100 miliardi di euro annui di evasione fiscale, con relativo PIL sommerso, calcolabile in 3000 miliardi di euro. Insomma, se tutto ciò non fosse accaduto, al 50% oggi avremmo avuto le risorse per affrontare la fase 2. La responsabilità non è né di Conte, Gentiloni, Renzi, Letta, Monti, Berlusconi, succeduti al governo del 2008 (Prodi). Ma degli italiani che hanno scelto i partiti che li hanno sostenuti, degli italiani che hanno evaso le tasse.

Poi la fase 3, che ci permetterà il ritorno alla normalità sociale, forse non economica per i motivi menzionati. La fase 4 non contemplata è l’onestà intellettuale.

Vittorio Alfieri

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