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Impianti di acquacoltura per l’allevamento dei ricci di mare

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I ricci di mare sono stati usati come alimento per l’umanità sin dalla preistoria, oggi vengono consumati in tutto il mondo e venduti a prezzi elevati in numerosi mercati. Questa situazione porta a necessarie revisioni delle politiche di gestione della pesca che governano lo sfruttamento di questa risorsa e nuove strategie di gestione replicabili che garantiscono la sostenibilità di queste attività di pesca.

Di tutto questo si è parlato oggi a Mazara del Vallo, durante la manifestazione Blue Sea Land, quest’anno interamente online. Sono intervenuti: Nino Carlino, Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Paolo Gianguzza, dell’Università di Palermo, Alfonso Milano, Dirigente del Dipartimento della Pesca Mediterannea della Regione Siciliana, Marina Campolmi, della Regione Sardegna, Piero Addis dell’Università di Cagliari, Muki Shpigel, del Centro Nazionale per la Maricoltura di Israele, Giampiero Scanu, Consulente per l’Acquacoltura in Norvegia, e Simone Farina, della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Il riccio di mare commestibile è diffuso in tutte le coste del Mediterraneo e nell’Atlantico nord-orientale, dalla Scozia al sud del Marocco. Viene sfruttato intensamente per il gusto desiderabile delle sue gonadi che, cotte o crude, sono considerate globalmente una prelibatezza gastronomica. Le attuali misure di gestione degli stock naturali di riccio di mare nel Mediterraneo non sembrano sufficienti a garantire la sostenibilità del suo sfruttamento. Lo scopo del workshop di oggi è stato quello di: identificare e testare nuove politiche replicabili, misure di gestione per creare una legislazione sostenibile per la pesca degli stock di ricci in Sicilia, evidenziare come dovrebbero essere applicate e fatte rispettare misure di gestione specifiche per raggiungere anche gli obiettivi di conservazione.

Una migliore gestione delle popolazioni selvatiche sfruttate e lo sviluppo dell’acquacoltura sono sempre più considerate necessarie per sostenere la produzione di ricci di mare in futuro. Da questo punto di vista, è stato fondamentale valutare il potenziale dell’echinocultura a ciclo chiuso e basata sulla terra. Un ruolo centrale nella conservazione degli stock di ricci di mare è svolto dalle Aree Marine Protette, luoghi chiave per sperimentare e sviluppare nuove politiche e misure di gestione per preservare questa risorsa, spesso importante per l’economia locale.

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