Scattano oggi, venerdì 6 novembre 2020, le misure del nuovo Dpcm che classifica la Sicilia come “zona arancione”. E’ il giorno del ritorno alle restrizioni. Non si tratta di un lockdown, perché le chiusure e le restrizioni colpiscono solo alcune attività e gli spostamenti sono vietati solo dopo le 22 ma è sempre vietato muoversi dal proprio Comune.
Stop alla classica attività di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie che possono comunque continuare a svolgere consegne a domicilio, così come l’asporto fino alle 22 (si entra, si compra e si esce dal locale, con il divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze del locale).
Regolarmente aperti i supermercati, le edicole, i tabacchi, i parrucchieri, i centri estetici. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
Coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.
Chiudono musei e mostre. Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e medie. Alle elementari e alle medie è prevista l’attività in presenza con mascherina. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
E torna l’autocertificazione (scarica da qui: autocertificazione). Sempre obbligatoria nelle cosiddette zone rosse (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria), servirà anche nel resto d’Italia tra le 22 e le 5, quando scatta il coprifuoco nazionale o in Sicilia e Puglia se bisognerà spostarsi da un comune a un altro. Il modulo, disponibile sul sito del Viminale, è lo stesso che era stato predisposto dopo il Dpcm del 24 ottobre e utilizzabile nelle zone in cui è già in vigore il coprifuoco sulla base di specifiche ordinanze locali. Un modello standard dove i cittadini dovranno indicare i motivi dello spostamento e sul quale verranno fatti accertamenti a campione. Perché sia valido, infatti, è necessario che lo spostamento avvenga per comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o assoluta urgenza.