Era alla guida di uno dei gommoni soccorsi dalla nave O.N.G. Open Arms, il 10 novembre scorso, a largo delle coste libiche, lo scafista arrestato ieri pomeriggio a Bari, dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Trapani, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trapani, su richiesta della locale Procura. Il natante di fortuna, che aveva a bordo circa 90 persone, era stato raggiunto dall’imbarcazione di soccorso, che aveva preso a bordo tutti i migranti ammassati sopra.
Gli uomini della Squadra Mobile di Trapani, al termine di estenuanti escussioni testimoniali di diversi cittadini stranieri e di ulteriori approfondimenti investigativi, erano addivenuti all’identificazione del conducente del gommone. Decisive le ricostruzioni effettuate attraverso le testimonianze dei profughi, di varie nazionalità, che avevano raccontato le vicissitudini del loro viaggio e permesso di raccogliere significativi elementi indiziari a carico dell’indagato.
Nel pomeriggio di ieri l’epilogo della vicenda, quando gli investigatori della Questura trapanese, in collaborazione con i colleghi di Bari, lo hanno rintracciato e condotto in carcere. Al giovane scafista, un ventunenne di origine sudanese, è contestata l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato.
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