La sezione provinciale di CIFA plaude all’accordo firmato qualche giorno fa, sotto l’egida del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro. Il protocollo d’intesa sancisce la collaborazione operativa tra INL e Regione Sicilia finalizzata a contrastare l’illegalità sul lavoro.
Nel rispetto dell’autonomia prevista dallo Statuto regionale, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro invierà proprio personale in Sicilia, si parla di circa 200 ispettori già formati, che saranno impegnati in attività di controllo anche nell’ambito previdenziale, assicurativo e della sicurezza del lavoro. Nel dettaglio, il protocollo prevede che INL determini gli obiettivi dell’attività di vigilanza e che fornisca supporto tecnico-giuridico al personale dipendente della Regione Sicilia su problematiche giuridiche e operative riguardanti l’attività di vigilanza per la quale sarà inoltre istituito un tavolo di coordinamento.
In attesa che l’accordo diventi pienamente operativo, CIFA Trapani sottolinea la necessità che si sviluppi e cresca sempre più una nuova cultura d’impresa ove il rispetto e la tutela dei diritti del lavoratore siano garanzie inalienabili costituendo la base di un nuovo sistema produttivo in un territorio -come quello del trapanese- ove spesso il lavoro è stato mortificato con il perpetrarsi di diverse forme di lavoro nero.
“Le politiche attive del lavoro implementate della Confederazione CIFA Italia, presieduta a livello nazionale dal dott. Andra Cafà –spiega Gaspare Ingargiola, presidente di CIFA Trapani- sono in linea con le politiche del Governo italiano finalizzate a favorire l’occupazione. Gli strumenti confederativi di utilità sociale (FonarCom, bilateralità, Ente Epar e SanarCom), inseriti nel sistema welfare dei contratti collettivi nazionale di lavoro CIFA- CONFSAL, sono cardini principali per “esplorare” i nuovi orizzonti del lavoro in un periodo epocale in cui si cerca l’equilibrio con allineamenti del cuneo fiscale e decontribuzione previdenziale. Forza dunque –conclude Ingargiola- ai sistemi ordinistici, ai professionisti italiani che dovranno vigilare in forte afflato con le Istituzioni pubbliche, e quindi con l’Ispettorato nazionale del Lavoro e con la Regione Sicilia, affinché vengano rispettati i diritti del lavoro e del lavoratore”.
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