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venerdì, 29 Marzo 2024

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Arrestata la sorella del boss Messina Denaro: suo “pizzino” sorella portò a cattura boss – VIDEO

Oggi in carcere è finita Rosalia. Biglietto con patologia oncologica nascosto in gamba cava sedia. Sono in corso decine di perquisizioni nel trapanese. La rabbia del boss in un pizzino su Lorenza: "Mia figlia degenerata nell'intimo". La Dinasty Messina Denaro tra arresti e latitanze

ARRESTATA LA SORELLA DEL BOSS MESSINA DENARO. SONO IN CORSO DECINE DI PERQUISIZIONI NEL TRAPANESE – I carabinieri del Ros hanno arrestato, con l’accusa di associazione mafiosa, la sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo. Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e avrebbe gestito per suo conto la “cassa” della “famiglia” e la rete di trasmissione dei ‘pizzini’, consentendo così al capomafia di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza.

Rosalia detta Rosetta, la maggiore delle quattro sorelle di Messina Denaro, è madre di Lorenza Guttadauro, avvocato che, dal giorno del suo arresto, assiste il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere al cosiddetto ‘ergastolo bianco’. Il secondo figlio della donna, Francesco, nipote prediletto del padrino trapanese, sta espiando una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa.

L’operazione che ha portato all’arresto di Rosalia Messina Denaro è stata condotta dal Ros, dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia. La misura cautelare è stata disposta dal gip Alfredo Montalto. Sono in corso decine di perquisizioni in provincia di Trapani.

“PIZZINO” SORELLA PORTÒ A CATTURA MESSINA DENARO. BIGLIETTO CON PATOLOGIA ONCOLOGICA NASCOSTO IN GAMBA CAVA SEDIA – E’ stato un appunto dettagliato sulle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro, scritto dalla sorella Rosalia e da lei nascosto in una sedia, a dare agli investigatori l’input che ha portato, il 16 gennaio scorso, all’arresto del capomafia. Il particolare emerge dall’inchiesta del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido che oggi ha portato all’arresto per associazione mafiosa di Rosalia Messina Denaro.

Lo scritto è stato scoperto dai carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso mentre piazzavano delle cimici nella abitazione della donna. Mentre cercano il posto giusto per nascondere delle microspie, i militari scoprono un appunto all’interno di una gamba cava di una sedia. Lo fotografano e lo rimettono a posto, per non insospettire la donna. La foto viene analizzata dagli inquirenti e si scopre che è un vero e proprio diario clinico di un malato di cancro. Ma a chi si riferisce? Nessuno dei familiari di Rosalia, da quanto risulta ai carabinieri, soffre di patologie oncologiche. Il sospetto, vista anche la necessità di nascondere il biglietto, è allora che si tratti del latitante.

I militari dell’Arma partono dalle indicazioni dettagliate sulla patologia e dalle date in cui il paziente, del quale ovviamente Rosalia non fa il nome, è stato operato. Con accertamenti effettuati prima al ministero della Salute e poi su banche dati sanitarie nazionali, arrivano a identificare un maschio di età compatibile con quella del latitante che si è sottoposto agli stessi interventi chirurgici indicati nell’appunto. Si tratta di Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara e nipote del boss locale. I tabulati telefonici dimostrano, però, che il geometra non può essere il paziente oncologico di cui si parla nel pizzino, perché nei giorni in cui il malato subiva le operazioni, una a Mazara del Vallo l’altra a Palermo, Bonafede si trovava a casa sua a Campobello. Gli indizi a quel punto conducono tutti a Messina Denaro. L’analisi della cartella sanitaria digitale porta gli inquirenti alla visita prenotata a nome Bonafede alla clinica “La Maddalena” il 16 gennaio 2023. E alle 9.15 scatta il blitz che mette fine alla trentennale latitanza del padrino di Castelvetrano.

MESSINA DENARO: “MIA FIGLIA DEGENERATA NELL’INTIMO”. LA RABBIA DEL BOSS IN UN PIZZINO SU LORENZA – Che i rapporti del boss Matteo Messina Denaro con la figlia naturale Lorenza non fossero buoni era noto. La riprova è in un pizzino del capomafia trovato alla sorella, Rosalia, arrestata oggi dai carabinieri. Il capomafia racconta di aver letto il necrologio che la nipote del mafioso Leonardo Bonafede aveva fatto dopo la morte del nonno. “Ah, questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono il padre quando lei era molto piccola”, racconta Messina Denaro. “Dai conti che faccio -scrive – è poco più grande di Lorenza, quindi stessa generazione, e sicuramente si conoscono arche perché andavano nello stesso liceo negli stessi anni. Quello che so di questa ragazza: è cresciuta con la madre, ha studiato, ha fatto il liceo scientifico, poi si è laureata in architettura credo, ed oggi lavora sfruttando la sua laurea. Fu sempre fidanzata con lo stesso ragazzo – aggiunge il boss – un paio di anni fa si è sposata con lo stesso, e la scorsa estate ha avuto una bambina. Vi ho raccontato la storia di lei perché ha fatto il necrologio, ma vi potrei raccontare la storia di tante con il padre assente e della stessa generazione, perché sono informato di tutte quelle a cui manca il padre”. “Ebbene, – sbotta Matteo Messina Denaro – nessuno ha fatto la fine di Lorenza, sono tutte sistemate, che voglio dire? È l’ambiente in cui cresci che ti forma, e lei è cresciuta molo male”. Riferendo una frase del necrologio in cui la Bonafede si dice onorata di appartenere al nonno, il boss conclude: “la mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’intimo, le altre di cui sono tutte cresciute onestamente”.

LA DINASTY MESSINA DENARO TRA ARRESTI E LATITANZE. OGGI IN CARCERE È FINITA ROSALIA, SORELLA DELL’EX BOSS LATITANTE – Pur se sepolti dagli ergastoli e da centinaia di anni di carcere, indagati da sempre e per questo costretti a una maniacale cautela, non hanno mai abiurato la “fede” mafiosa. Una Dinasty criminale quella dei Messina Denaro, storica famiglia mafiosa di Castelvetrano che oggi con l’arresto di Rosalia, sorella dell’ex latitante Matteo perde un altro pezzo. In principio fu don Ciccio, boss indiscusso del mandamento, morto in latitanza. Il suo corpo, pronto per la sepoltura, fu trovato il 30 novembre del 1998 per strada dopo una chiamata anonima alla polizia. Don Ciccio aveva quattro figlie femmine e due maschi. Dei maschi, l’erede designato al vertice della famiglia, Matteo, è stato catturato il 16 gennaio dopo una caccia lunga 30 anni. L’altro, Salvatore, il primogenito, scarcerato nel 2006 dopo avere scontato una condanna per mafia, è stato riarrestato con le stesse accuse nel 2010. Non è andata meglio alle figlie femmine e al resto della famiglia: sono in carcere Patrizia, condannata in via definitiva a 16 anni per associazione mafiosa e il marito Vincenzo Panicola; è morto in cella Rosario Allegra, marito di Giovanna ed è detenuto al 41 bis Gaspare Como, marito di Bice. Oggi è toccato a Rosalia.

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