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Morte Messina Denaro, il padrino era riuscito a sfuggire alla cattura per 30 anni: tutti i commenti

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E’ MORTO MATTEO MESSINA DENARO. Il boss Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza, è morto nell’ospedale de l’Aquila dove era ricoverato, in una stanza blindata, da agosto. l padrino di Castelvetrano era riuscito a sfuggire alla cattura per 30 anni. Dopo l’arresto avvenuto all’esterno della clinica La Maddalena di Palermo, il capomafia di è stato portato nel supercarcere de L’Aquila e curato in cella. Poi il trasferimento nel reparto detenuti dell’ospedale. Prima che si aggravasse Messina Denaro ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza e le ha dato il suo cognome. Nessun recente incontro, però. Il boss ha preferito non farsi vedere dalla figlia nelle gravi condizioni in cui era.

Non ci saranno funerali religiosi. Anche questa è una volontà del boss lasciata scritta in un vecchio pizzino ritrovato dai carabinieri nel covo di Campobello di Mazara. Il padrino, che ancora non era stato aggredito dalla malattia e già proclamava di essere capro espiatorio, usava contro la Chiesa parole di fuoco: “Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato”. E ancora: “Non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime. Non saranno questi a rifiutare le mie esequie…rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia”. E con Dio, scriveva in un altro pizzino, aveva fatto pace. Lui, aggiungeva, “non mi ha scomunicato perché Dio”.

Muore da mafioso sanguinario, senza alcun pentimento. Interrogato più volte dai giudici, dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido aveva messo in chiaro che non avrebbe mai collaborato con la giustizia. E così è stato. Le stragi del 1992, gli attentati del 1993, l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia, l’unico delitto per il quale sostiene di non avere dato alcun ordine: c’è la sua terribile firma nei fatto di sangue che hanno sconvolto l’Italia.

MORTE MESSINA DENARO, ON. CATANIA (FdI): «SI CHIUDE PAGINA BUIA PER NOSTRO PAESE» – «Con la morte di Matteo Messina Denaro si chiude una pagina buia per il nostro Paese. Matteo Messina Denaro per 30 anni è rimasto un fantasma ma ha continuato a “inquinare” il nostro territorio, grazie anche a compiacenze a diversi livelli». Lo dice l’onorevole Nicolò Catania, vice capogruppo vicario Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana, commentando la morte del boss Matteo Messina Denaro. «Il suo agire da boss ha determinato infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale ed economico della nostra provincia – ha detto ancora Catania – ora è tempo del riscatto, di una nuova visione di sviluppo libera da qualsiasi infiltrazione e compromessi. La politica, dal canto suo, deve fare la sua parte, garantendo legalità».

Il sindaco di Campobello di Mazara: “Da lui ferite profonde” – “Ora si scrive la parole fine su colui che per 30 anni ha provocato ferite profondissime e mortali non soltanto nella nostra provincia. La morte, comunque, rappresentando la conclusione della vita terrena, pone ogni uomo davanti la giustizia divina”. Così il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, appresa la notizia della morte di Matteo Messina Denaro. A Campobello il boss ha trascorso gli ultimi anni della sua latitanza in diversi covi, fino a quando è stato arrestato.

Il sindaco di Castelvetrano: “Ha fatto tanto male alla sua terra” – “Muore un uomo che ha fatto tanto male alla sua terra. Ci vorranno decenni ancora, prima che culturalmente si ponga fine a una mentalità, a una cultura, talvolta dilagante, di illegalità, di impunità, che lui e i suoi accoliti e altri prima di loro, hanno coltivato per troppo tempo”. Lo dice il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, appresa la notizia della morte di Matteo Messina Denaro. Castelvetrano è la città dove il boss è nato e ha vissuto prima di darsi alla latitanza e dove vivono ancora i suoi familiari.

Salvatore Borsellino: Messina Denaro arreso solo alla malattia – Si è verificato quello che lui stesso aveva detto quando lo hanno preso, si è arreso solamente alla malattia, probabilmente se non avesse avuto il cancro difficilmente sarebbe stato arrestato”. Così ad Askanews Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia, sulla morte del boss Matteo Messina Denaro.

Saviano: morto il boss, Italia ancora paese a vocazione mafiosa – “Matteo Messina Denaro (1962-2023), assassino. Il boss è morto, l’Italia continua a essere un paese a vocazione mafiosa”. Così Roberto Saviano commenta su X la morte del boss mafioso Matteo Messina Denaro avvenuta nella notte nell’ospedale de l’Aquila dove era ricoverato per un tumore al colon.

L’Aquila, Biondi: con Messina Denaro finisce epoca, non nostro impegno – “La morte del boss Matteo Messina Denaro, avvenuta nell’ospedale dell’Aquila, a seguito dell’aggravarsi della sua malattia, mette il punto su una vicenda che racconta di violenza e sangue, sofferenze ed eroismi”. Lo dichiara il primo cittadino del capoluogo d’Abruzzo, Pierluigi Biondi.

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