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Matteo Messina Denaro, nessun mazzo di fiori e nemmeno messaggi

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MESSINA DENARO: DOPO TUMULAZIONE NIENTE FIORI DAVANTI CAPPELLA. MAZZO MARGHERITE PORTATO DAL FRATELLO È DENTRO – Nessun mazzo di fiori e nemmeno messaggi. Dopo la tumulazione della salma di Matteo Messina Denaro la cappella di famiglia è stata lasciata così com’era qualche giorno fa. La porta chiusa a chiave col vetro opaco da dove non si riesce a vedere all’interno e fuori la statua di marmo che raffigura un angelo e una pianta. Il mazzo di margherite gialle che aveva in mano il fratello Salvatore Messina Denaro è stato posto all’interno della cappella dove riposano ora il padre boss Francesco e il figlio Matteo, latitante per 30 anni.

MESSINA DENARO: SALMA AL CIMITERO DI CASTELVETRANO. IL CORTEO FUNEBRE È ARRIVATO ALLE ORE 8,10 – La salma di Matteo Messina Denaro è arrivata al cimitero di Castelvetrano alle ore 8,10. Il carro funebre, scortato da auto della polizia, ha fatto ingresso da uno dei due cancelli di via Marsala. Al seguito tre auto di parenti, tra i quali la nipote-avvocato Lorenza Guttadauro che ha seguito lo zio durante la malattia. Dietro il carro funebre sono entrati anche le sorelle del boss Bice e Giovanna e il fratello Salvatore che teneva in mano un mazzo di margherite gialle. Tra i parenti anche Vincenzo Panicola (marito di Patrizia Messina Denaro che è in carcere insieme alla sorella Rosalia) e alcuni nipoti del boss.

MESSINA DENARO: FAMILIARI DEL BOSS ARRIVATI AL CIMITERO. TRA DI LORO LE SORELLE BICE E GIOVANNA E LA NIPOTE LORENZA – Nel cimitero di Castelvetrano, dove è atteso a momenti l’arrivo del carro funebre con la salma di Matteo Messina Denaro, sono giunti anche i familiari del boss per assistere alle esequie che si svolgeranno in forma strettamente privata. Fotografi e giornalisti, assiepati davanti all’ingresso del camposanto, vengono tenuti a distanza dalle forze dell’ordine che presidiano l’ingresso. Le prime ad arrivare sono state le sorelle Bice e Giovanna, insieme alla nipote Lorenza Guttadauro, l’avvocato di famiglia che ha svolto la funzione di tutore mentre lo zio era in ospedale e che ha curato tutti gli aspetti burocratici legati al trasferimento della salma da L’Aquila. Tra i parenti anche il cognato del boss Vincenzo Panicola, marito della sorella Patrizia, che è in carcere così come l’altra sorella Rosalia. Presente anche il fratello Salvatore che vive a Campobello di Mazara, il paese dove il latitante aveva trovato rifugio prima della cattura avvenuta il 16 febbraio scorso a Palermo. Non è ancora arrivata la figlia Lorenza, che il il boss ha incontrato per la prima volta in carcere e che ha voluto riconoscere.

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