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giovedì, 9 Maggio 2024

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Uccide moglie e figlio 17enne in casa poi accoltella a morte la suocera e si suicida

I primi due omicidi a casa, poi il 67enne ha raggiunto l'Rsa e ha aggredito anche la suocera, prima di togliersi la vita

Tre omicidi e un suicidio, un’intera famiglia distrutta. È quanto accaduto ad Alessandria dove Martino Benzi, ingegnere di 67 anni, ha ucciso la moglie di 55, il figlio di 17 e la suocera di 78 e si è poi tolto la vita. Una tragedia familiare che è iniziata in casa dove l’uomo avrebbe colpito a morte la coniuge e il figlio, con modalità ancora in fase di accertamento.

Poi si è diretto all’istituto Divina Provvidenza di Alessandria che ospita la casa di riposo Michel nella piazza omonima del quartiere Orti. L’istituto, nella parte nord della città, ospita persone con disabilità e anziane. È stato voluto e creato nei primi anni del Novecento dalla Beata Madre Teresa Michel, fondatrice dell’Ordine delle Piccole Suore della Divina Provvidenza, che ancora oggi sono impegnate nella struttura.

Benzi è entrato nella struttura, si è presentato come ospite in visita per la madre di sua moglie e poi, quando si è trovato da solo con l’anziana nel giardino dell’istituto, l’ha uccisa colpendola con un coltello, per poi togliersi la vita con la stessa arma tagliandosi la gola. È qui che i responsabili del centro hanno rinvenuto i corpi, allertando poi le forze dell’ordine.

Quando i carabinieri sono arrivati sul luogo dell’omicidio-suicidio, hanno proceduto a riconoscere le vittime. Si trattava del 66enne ingegnere Martino Benzi e di sua suocera Carla Schiffo, 78 anni.

I militari hanno quindi provato a mettersi in contatto con il resto della famiglia per informarli di quanto accaduto. È così che hanno scoperto che la moglie dell’aggressore, Monica Berto, di 55 anni, non era andata a lavoro quella mattina, né il figlio Matteo, di 17 anni, era entrato a scuola.

Raggiunta la loro abitazione, i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento sfondando la porta e hanno constatato il decesso di madre e figlio, uccisi probabilmente con la stessa arma che Benzi ha usato contro la suocera e contro se stesso.

Tantissimi ancora gli elementi da accertare e da definire con chiarezza, sui quali sono ora al lavoro i carabinieri della compagnia e della sezione investigazioni scientifiche di Alessandria. Gli inquirenti stanno realizzando i rilievi nella casa dell’uomo per ricostruire la scena dell’omicidio, e lo stesso sta avvenendo nella struttura.

Da dove le Piccole suore della Divina Provvidenza esprimono, con una nota ufficiale, «profondo dolore per la tragedia avvenuta questa mattina, 27 settembre, presso l’Istituto. Il gesto estremo, violento e inspiegabile avvenuto nel nostro giardino ci ha tutte lasciate sgomente e senza parole.

Mentre esprimiamo massima vicinanza e le condoglianze più sincere alla famiglia dei deceduti così profondamente colpita – sono le parole di suor Natalina Rognoni, superiora provinciale -, assicuriamo le nostre preghiere di suffragio e, per quanto di nostra competenza, la totale collaborazione alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria affinché si possa fare presto piena luce su questa dolorosa vicenda».


Strage familiare ad Alessandria: un uomo di 67 anni, Martino Benzi, in visita alla suocera 78enne, ha ucciso quest’ultima nel giardino dell’Istituto di cura e riabilitazione Divina provvidenza con un coltello per togliersi poi a sua volta la vita tagliandosi la gola. Poco dopo i carabinieri hanno scoperto, in casa dell’uomo, i cadaveri della moglie, di 55 anni, e del figlio 17enne di Benzi. Ancora molti gli elementi da accertare e da definire con chiarezza, sui quali stanno lavorando i militari della compagnia e della sezione investigazioni scientifiche della città.

Martino Benzi era un ingegnere, la moglie Monica un’impiegata e il figlio Matteo uno studente. La suocera si chiamava Carla Schiffo. I carabinieri, dopo la tragedia nell’istituto hanno cercato di rintracciare moglie e figlio dell’uomo, scoprendo quindi che la donna non era andata al lavoro e che il ragazzo non era a scuola. A quel punto i militari sono andati a casa della famiglia e, sfondata la porta, hanno trovato i due corpi. Per il massacro sarebbe stata usata la stessa arma.

L’uomo ha lasciato un biglietto Benzi ha lasciato un biglietto annunciando ciò che avrebbe fatto. In casa dell’uomo, infatti, sarebbero stati trovati alcuni scritti relativi alle sue intenzioni ma nulla, secondo gli inquirenti, per capire con certezza il movente della strage.

Sul blog l’orgoglio per il figlio “Sono uno che — nato nel 1956 — si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno”. Scriveva così sul suo blog. Benzi amava scrivere del figlio. “Mi piace raccontare. E scrivere. Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all’inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande”.

Sempre a proposito del figlio scriveva ancora: “A maggio 2006 mi è nato un bel bambino, all’età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Non credo di aver bisogno di dirti che una cosa del genere contribuisce – mi costringe – a mantenermi giovane e al passo coi tempi”.

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