Dichiarazioni Capitano Petrone
Castellammare del Golfo – L’operazione che ha portato agli arresti per truffe ed estorsioni online è frutto di un’indagine avviata nel giugno 2023 su iniziativa della Procura della Repubblica di Trapani, a seguito di un aumento dei reati contro il patrimonio legati all’uso dei social network. Il Capitano Chiara Petrone, Comandante della Compagnia di Alcamo, ha rilasciato dichiarazioni dettagliate sul modus operandi della rete criminale smantellata.
Un’indagine complessa e mirata
“L’analisi della Procura ci ha permesso di individuare un soggetto di Castellammare del Golfo già coinvolto in precedenti indagini per truffa. Da lì, abbiamo scoperto un vero e proprio circuito di soggetti che sfruttavano l’emotività delle vittime per mettere in atto truffe ed estorsioni attraverso strumenti informatici”, ha spiegato il Capitano Petrone.
L’ufficiale ha sottolineato che i truffatori utilizzavano diverse strategie per ingannare le vittime, tra cui la richiesta di denaro per presunte spese mediche urgenti di familiari inesistenti o la falsa promessa di spedizioni di denaro e oggetti preziosi dall’estero. “Alcune vittime sono state convinte a pagare somme ingenti credendo di aiutare un militare straniero in missione che aveva inviato una valigia contenente denaro”, ha aggiunto.
Estorsioni online e il ruolo della tecnologia
Ancora più subdolo, secondo il Capitano, era il meccanismo delle estorsioni online. “Le vittime venivano adescate sui social network e coinvolte in relazioni sempre più intime. In seguito, attraverso la minaccia di divulgare contenuti personali espliciti, venivano costrette a effettuare bonifici di denaro. Si tratta di una dinamica purtroppo in crescita”, ha precisato.
Fondamentale per lo sviluppo delle indagini è stato il supporto della Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma, che ha permesso di tracciare il denaro ottenuto illegalmente. “Le transazioni venivano convertite in Bitcoin e movimentate tramite piattaforme finanziarie internazionali. Grazie alla cooperazione con Europol e l’uso della piattaforma SIENA, siamo riusciti a identificare flussi di denaro diretti anche verso l’isola di Malta”, ha spiegato.
Il supporto delle forze dell’ordine
“L’operazione dimostra l’importanza della collaborazione tra le diverse unità specializzate dell’Arma e gli organismi internazionali. Stiamo intensificando i controlli e monitorando le piattaforme digitali per prevenire nuove truffe”, ha concluso il Capitano Petrone.
Gli arresti e i dettagli dell’inchiesta sono stati già resi noti nel precedente approfondimento. Per leggere il fatto di cronaca completo: Leggi l’articolo su Marsala Live.