Lettera di un aspirante Bersagliere del 1859
Marsala – Il Centro Internazionale Studi Risorgimentali Garibaldini di Marsala, rappresentato da Elio Piazza, ha inviato alla redazione questa preziosa testimonianza storica. La lettera di Giuseppe Torri Tarelli, aspirante Bersagliere nel 1859, assume particolare rilevanza in vista del Raduno nazionale dei Bersaglieri, che si terrà proprio a Marsala nelle prossime settimane. Questo documento offre uno spaccato emozionante del patriottismo e del sacrificio di chi scelse di combattere per l’unità d’Italia.
La scelta di Giuseppe Torri Tarelli
Torri Tarelli, nato a Onno (Como) il 16 giugno 1839, inizialmente avviato alla vita ecclesiastica, prese una decisione drastica nel 1859: abbandonò il sacerdozio per arruolarsi nel corpo dei Bersaglieri, prendendo parte alla Seconda Guerra d’Indipendenza. La sua scelta fu comunicata ai genitori con una lettera datata 20 giugno 1859, in cui dichiarava la sua ferma volontà di combattere per la patria, anche a costo della vita.
Lettera di un aspirante Bersagliere del 1859
Una lettera d’addio e di coraggio
La lettera, recapitata ai suoi genitori il 24 giugno 1859, rivela il tormento interiore del giovane soldato. Torri Tarelli scrive:
“Sarei morto se questo mio colpo mi fosse fallito. Io sono partito per arruolarmi nel corpo dei Bersaglieri. Non istate a cercarmi, poiché sono risoluto a morire piuttosto che rientrare al tetto natio. La patria esige sacrifici grandi, e più saranno grandi i sacrifici, più grandi saranno i meriti davanti a Dio.”
Con parole cariche di patriottismo, invita i genitori a non cercarlo e ad accettare la sua scelta con fede e rassegnazione. La sua determinazione è evidente quando aggiunge:
“Se morrò, morrò da prode. Se la vita mi sarà riservata, ritornerò nel vostro grembo per abbracciarvi e tornare ai miei studi.”
Dalla lettera al campo di battaglia
Solo quattro giorni dopo aver scritto la lettera, Giuseppe Torri Tarelli si trovò a San Martino, dove la battaglia era appena iniziata. Combatté con valore, distinguendosi per il suo coraggio. Nel 1860, prese parte alla Spedizione dei Mille, arruolato nella V compagnia di Francesco Anfossi.
Si distinse a Calatafimi e a Palermo, dove rimase gravemente ferito al braccio destro. Il fratello Carlo, anch’egli ferito, scrisse una lettera a casa per rassicurare la famiglia:
“Quanto vi era di più arduo in questa gloriosa impresa l’abbiamo superato. Non vi è cosa più dolce al mondo che lottare per la libertà di un popolo oppresso. Le cure delle gentili donne palermitane alleviano i dolori delle ferite.”
Un contributo alla memoria storica
Il Centro Internazionale Studi Risorgimentali Garibaldini di Marsala ha scelto di condividere questo prezioso documento con il Comitato locale dei Bersaglieri, sottolineando l’importanza di ricordare il sacrificio e il coraggio dei giovani patrioti italiani.
Questa lettera rappresenta una testimonianza toccante di dedizione alla patria e dell’eroismo di chi, come Giuseppe Torri Tarelli, ha messo in gioco la propria vita per l’unità e la libertà dell’Italia.
Complimenti al CISRG per il prezioso lavoro di recupero della memoria storica.