Salemi – La tradizionale Festa di San Giuseppe a Salemi si conferma non solo un evento religioso, ma anche un’occasione di integrazione e scambio culturale. Quest’anno, grazie alla partecipazione dei migranti del Progetto SAI Marsala, gestito dalla Cooperativa Sociale Badia Grande, la celebrazione ha assunto un valore ancora più significativo. L’evento ha riunito adulti e minori ospiti dei centri di accoglienza di Salemi e Vita, offrendo loro un’opportunità di conoscenza reciproca.
Il valore inclusivo della Festa di San Giuseppe
L’iniziativa ha permesso ai partecipanti di immergersi nelle usanze locali, contribuendo attivamente ai preparativi. Valentina Villabuona, responsabile del SAI Marsala – Salemi Vita, ha sottolineato l’importanza di questo momento: “Un’opportunità unica per far sentire i nostri beneficiari parte della comunità. Ringraziamo le associazioni locali e l’amministrazione comunale per l’accoglienza e il coinvolgimento”.
Uno dei momenti più toccanti è stata la Cena dei Santi, svoltasi davanti al Palazzo Municipale di Salemi. L’evento ha visto protagonista la piccola Favour, una bambina nigeriana di 5 anni, che ha interpretato la Madonna. Accanto a lei, due bambini del posto, entrambi di nome Giuseppe, hanno vestito i panni di Gesù e San Giuseppe, rafforzando il legame tra passato e presente.
La Cena dei Santi: un incontro di sapori e tradizioni
Organizzata dal Gruppo Archeologico XAIPE di Salemi, la Cena dei Santi ha offerto 101 pietanze ai tre piccoli protagonisti, rispettando la tradizione. Tra le specialità servite, spiccava il biryani, un piatto bengalese a base di riso, verdure e uova, preparato dai minori non accompagnati del centro Fami Welcome. Questo gesto ha arricchito l’evento con un’esperienza di scambio culturale.
Alla festa hanno partecipato il sindaco di Salemi, Vito Scalisi, gli assessori della giunta municipale, i consiglieri comunali e una delegazione bulgara, coinvolta in un progetto di gemellaggio con la città. “Salemi è da sempre una città aperta, dove convivono cristiani, musulmani ed ebrei. Questo evento dimostra la nostra vocazione all’accoglienza”, ha dichiarato il sindaco.
Preparazione dell’Altare di San Giuseppe
Nei giorni precedenti la celebrazione, minori e adulti dei centri di accoglienza hanno collaborato con l’associazione Giovani di Salemi per allestire l’Altare di San Giuseppe. La struttura, ospitata nell’ex Chiesa di San Giovanni Battista, è stata decorata con agrumi, pani votivi e oggetti simbolici, creando un forte senso di appartenenza tra i partecipanti.
Il ruolo della Cooperativa Badia Grande nell’integrazione
Lorena Tortorici, coordinatrice del SAI Marsala, ha evidenziato l’importanza del lavoro della Cooperativa Badia Grande: “Il nostro modello di inclusione coinvolge l’intera comunità. La mediazione culturale facilita l’integrazione dei migranti”.
Un team di esperti, tra cui Mariella Benenati, Mariella Marino, Stefania Bertolino, Martina Rondello, Habiba Ben China e Sebastiano Simone, lavora quotidianamente per favorire la partecipazione attiva dei migranti nel territorio.
La Festa di San Giuseppe ha dimostrato come cultura e tradizione possano diventare strumenti di unione e conoscenza reciproca.
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