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mercoledì, 25 Giugno 2025

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Crollo delle iscrizioni scolastiche in Sicilia: meno alunni, meno insegnanti

Calo degli studenti e taglio dei docenti: l’allarme della Flc Cgil. Crollo delle iscrizioni scolastiche in Sicilia, quasi 8.500 studenti in meno e 600 docenti tagliati: “Così si impoverisce la scuola”

Scuola: calo degli studenti e taglio dei docenti in Sicilia secondo la Flc Cgil

Palermo/Marsala – Il calo degli studenti e il conseguente taglio dei docenti preoccupa fortemente il sindacato Flc Cgil Sicilia, che lancia un nuovo grido d’allarme sui rischi concreti per il sistema scolastico dell’Isola. A evidenziare la situazione è il segretario regionale Adriano Rizza, commentando i dati previsti per il prossimo anno scolastico 2025/2026.

In Sicilia previsti 8.500 studenti in meno

Secondo le stime, la popolazione scolastica siciliana passerà da 659.007 a 650.511 alunni, con una perdita secca di 8.496 iscritti. Un dato che conferma il trend demografico in costante declino, con effetti a cascata sull’organizzazione della scuola pubblica.
Questo calo si tradurrà anche in un taglio di 603 posti da docente su un totale di circa 58.300 insegnanti attualmente in organico nella regione.

Il sindacato sottolinea come questi numeri siano il frutto dell’interazione tra due fattori: da un lato, la riduzione delle nascite, e dall’altro, le recenti misure del governo nazionale sul dimensionamento scolastico, che penalizzano fortemente il Mezzogiorno.

Taglio dei docenti e conseguenze sulla qualità scolastica

“Questo è l’effetto combinato del calo delle nascite e delle scelte miopi del governo nazionale”, afferma Adriano Rizza. Secondo il segretario della Flc Cgil Sicilia, le scuole del Sud – e in particolare quelle siciliane – stanno pagando il prezzo di una logica puramente numerica, che ignora le caratteristiche e le fragilità del territorio.

Il taglio dei docenti, avverte il sindacato, non incide solo sull’occupazione, ma anche sulla qualità dell’offerta didattica. Meno insegnanti, infatti, significa classi più affollate, condizioni di lavoro più difficili e meno attenzione agli studenti, in particolare a quelli con bisogni educativi speciali o residenti in aree interne e montane.

La proposta: meno alunni per classe e più investimenti

La Flc Cgil chiede una svolta politica decisa, con investimenti mirati e politiche scolastiche pensate per il lungo termine. Tra le priorità, secondo Rizza, vi è la riduzione del numero di alunni per classe per favorire l’inclusione, oltre alla necessità di sostenere le scuole nei territori a rischio spopolamento, garantendo la presenza di presìdi scolastici diffusi e accessibili.

“Non possiamo accettare – conclude Rizza – che a pagare il prezzo della crisi demografica e delle politiche sbagliate siano le nostre scuole, i nostri lavoratori e, soprattutto, i nostri studenti”.

Come ricordato anche da Flc Cgil Nazionale, il diritto all’istruzione deve essere garantito ovunque, senza tagli che penalizzino le regioni più fragili del Paese.

Sicilia calo degli studenti e taglio dei docenti Flc Cgil

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