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martedì, 29 Aprile 2025

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Aiutò Matteo Messina Denaro: arrestata una nuova fiancheggiatrice a Mazara del Vallo

L'insegnante aiutò il boss latitante: fu amante e postina. Incontri, staffette e gelosie. Floriana Calcagno, 40 anni, è accusata di aver fornito supporto logistico e morale durante la latitanza…

Aiutò Matteo Messina Denaro durante la latitanza

Marsala Continua a svelare dettagli inquietanti l’inchiesta sulla rete di protezione di Matteo Messina Denaro. Tra i volti emersi c’è quello di Floriana Calcagno, una insegnante di 40 anni originaria del Trapanese, arrestata con l’accusa di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena.

Una nuova figura chiave tra i fiancheggiatori del boss latitante

Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Calcagno ha avuto un ruolo centrale nel garantire il sostegno logistico e morale al capomafia durante la sua lunga latitanza. La relazione sentimentale tra i due, iniziata almeno dall’autunno del 2022 secondo le dichiarazioni della donna, si sarebbe sviluppata anche sul piano operativo: foto e filmati mostrano la coppia insieme per le strade del Trapanese, tra Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Tre Fontane.

Dalle staffette in auto al ruolo di postina

Gli inquirenti sostengono che Floriana Calcagno abbia fornito assistenza concreta, creando un vero e proprio sistema di staffetta con la propria auto, utile per spostare il boss da un luogo all’altro in sicurezza e anonimato. Non solo: avrebbe anche ospitato il latitante nella sua abitazione durante l’estate del 2022, un periodo particolarmente delicato per la salute del boss.

In un documento scritto da Messina Denaro e ritrovato nel covo, datato 8 luglio 2022, compare la frase “Preso tutto” accanto alla sigla “AF”, a indicare la conclusione di un’operazione importante. Secondo la procura, proprio quella data corrisponde a un incontro nel covo con Calcagno, durante il quale fu consegnato al boss qualcosa di rilevante.

Il ruolo di Calcagno ricostruito grazie alla gelosia di un’altra amante

La chiave per smascherare il coinvolgimento di Calcagno è arrivata grazie agli scritti di Laura Bonafede, altra amante del boss e già condannata per mafia. Le sue lettere, piene di rancore e gelosia, riportano riferimenti diretti a Calcagno sotto diversi pseudonimi: “Handicap”, “Sbrighisi” o “Acchina”.

Le immagini delle videocamere, incrociate con i racconti della Bonafede, hanno permesso agli investigatori di identificare con certezza l’insegnante come una delle figure fidate del sistema di protezione del boss. In una lettera del 30 dicembre 2022, Bonafede raccontava di aver visto Calcagno uscire dal covo con una borsa Louis Vuitton, presumibilmente un regalo del boss. La frase “Regali borse come un distintivo? Fuck” esprime tutta la rabbia della donna per il trattamento riservato alla rivale.

La difesa non convince i magistrati

Calcagno ha provato a minimizzare il legame con Matteo Messina Denaro, sostenendo di non conoscerne la vera identità e parlando di una breve relazione sentimentale. Una versione definita “assolutamente menzognera” dalla Procura. I pm, tra cui Maurizio De Lucia e Paolo Guido, hanno sottolineato l’inattendibilità delle sue dichiarazioni, dimostrando come la relazione fosse ben più intensa e prolungata.

Oltre agli incontri estivi e a quelli di dicembre 2022, la donna sarebbe stata regolarmente coinvolta in attività di copertura e spostamento del latitante. Le sue parentele, inoltre – è infatti nipote e moglie di mafiosi – renderebbero poco credibile l’idea che non sapesse chi fosse davvero l’uomo con cui aveva una relazione.

Vita quotidiana da coppia normale, ma in incognito

Nonostante la pericolosità e il profilo criminale del boss, Calcagno e Messina Denaro conducevano una vita quasi normale. Sono stati ripresi mentre andavano insieme al ristorante “A due passi dal mare”, con prenotazione effettuata telefonicamente dal boss il giorno prima. Viaggiavano spesso lungo la statale tra Petrosino e Mazara del Vallo, a bordo di un’Alfa Romeo.

Secondo i magistrati, la donna veniva prelevata a scuola dal boss attraverso un sistema ben congegnato che permetteva a entrambi di spostarsi senza attirare attenzioni. Una vita in apparenza ordinaria, che però nascondeva un complicato meccanismo di protezione e comunicazione.

Una rete di sostegno costruita sull’omertà e sulle relazioni personali

La vicenda di Floriana Calcagno rappresenta l’ennesimo tassello dell’articolata rete di sostegno a Messina Denaro, composta da soggetti spesso insospettabili ma pienamente consapevoli del loro ruolo. Nonostante i tentativi di negare, il materiale raccolto dagli inquirenti sembra lasciare poco spazio ai dubbi.


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