Dimissioni Croce Asp Trapani, il caso dei ritardi istologici scuote la Sicilia
Marsala – Le dimissioni di Ferdinando Croce dall’Asp di Trapani rappresentano l’ultimo, clamoroso atto di una vicenda che ha scosso la sanità siciliana. Il manager, già sospeso per il caso dei ritardi nei referti istologici, si è presentato ieri davanti alla Commissione Salute dell’Ars e, visibilmente commosso, ha annunciato l’addio. “Mi dimetto da direttore generale”, ha dichiarato tra le lacrime.
Un gesto estremo davanti alla Commissione Salute
Per oltre un’ora e mezza, Croce ha illustrato il suo operato, spiegando di aver inviato le dimissioni via PEC. “Ho presentato documentazione agli ispettori regionali, ministeriali e all’autorità giudiziaria”, ha detto. “Ho fatto il possibile per sanare una situazione creata negli anni precedenti”.
Il provvedimento di sospensione, secondo Croce, è stato ingiusto: “In tredici mesi ho dato il massimo, prima da commissario straordinario e poi da direttore generale. Se pago io per tutti, lo accetto. Ma non dovevo essere punito”.
Il caso dei referti istologici in ritardo
Al centro della bufera ci sono oltre 3.300 esami istologici consegnati con ritardi anche di dieci mesi. Una vicenda che ha portato gravi conseguenze ai pazienti oncologici, costretti a ritardare terapie vitali. A far esplodere lo scandalo è stata la denuncia di un’insegnante costretta a iniziare la chemioterapia solo mesi dopo il prelievo del campione.
Indagini e responsabilità gestionali
La Regione ha avviato ispezioni approfondite. Gli ispettori parlano di “gravità dei fatti e responsabilità oggettive“. Anche il Ministero ha inviato i propri funzionari, giungendo a conclusioni simili. La Conferenza permanente per la programmazione sanitaria ha approvato all’unanimità la rimozione di Croce, sotto la guida dell’assessora Daniela Faraoni.
Le accuse di Croce e le sue scuse pubbliche
Croce non ha negato le difficoltà, ma ha ribadito di aver operato nella legalità. “Avevo già segnalato il problema dei referti a luglio 2024. Ho scritto all’assessorato, a tutte le Asp, chiesto supporto e autorizzazioni per assumere risorse esterne. Non ho ricevuto risposte”.
“Porgo le mie scuse più sincere a tutti i pazienti e alle loro famiglie. Ma il problema era di sistema”.
Le reazioni politiche e istituzionali
Il presidente della Commissione Salute Ars, Giuseppe Laccoto, ha definito le dimissioni un “gesto di responsabilità“. Diversi esponenti politici, tra cui i deputati del Pd e del M5S, puntano il dito sull’assessorato regionale, ritenuto responsabile per non aver risposto agli allarmi lanciati da Croce.
Il deputato Ismaele La Vardera ha parlato apertamente di “capro espiatorio”. “Croce ha prodotto documenti che dimostrano come avesse allertato la Regione con largo anticipo. L’assessorato ha ignorato tutto”.
La posizione del M5S e di Fratelli d’Italia
Il capogruppo M5S Antonio De Luca ha chiesto che il presidente Schifani riferisca in aula. “La vicenda è enorme, le colpe non possono ricadere su un solo uomo. Bisogna fare luce sul ruolo dell’assessorato”.
I deputati di Fratelli d’Italia hanno elogiato Croce: “Un professionista serio, che ha chiesto aiuto inascoltato. Le sue dimissioni non sono una fuga, ma un atto di verità”.
Una crisi sanitaria da non dimenticare
La vicenda Croce evidenzia una profonda crisi del sistema sanitario siciliano. La gestione dei referti istologici è solo la punta dell’iceberg. L’intera macchina amministrativa sanitaria è ora sotto osservazione.
La Commissione Salute dell’Ars ha garantito che continuerà a vigilare, mentre i cittadini chiedono risposte chiare e immediate.
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