Emergenza crack Marsala, servono interventi urgenti
Marsala – L’emergenza crack Marsala sta assumendo dimensioni drammatiche. Aumenta il consumo di sostanze stupefacenti, in particolare tra i più giovani, mentre molte famiglie affrontano da sole la dipendenza dei propri figli. All’alba di ieri, un blitz dei Carabinieri ha scosso la città, riportando l’attenzione su una realtà sempre più difficile da ignorare.
Consumo di droga in aumento
Il fenomeno si sta diffondendo in modo incontrollato. Nei primi mesi del 2025, in provincia di Trapani si sono registrate già oltre 400 segnalazioni per uso di droga, con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente. I dati più allarmanti riguardano i minori, coinvolti sempre più spesso nel consumo e nello spaccio.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Dipendenze, le droghe come crack e cocaina sono diventate più accessibili, circolano con facilità e impattano duramente sulle fasce più vulnerabili della popolazione.
Il ruolo delle forze dell’ordine
L’operazione antidroga condotta dai Carabinieri è stata definita “mirata ed efficace” dal gruppo consiliare “Si muove la città”, che ha espresso apprezzamento per l’intervento e auspicato che l’attenzione resti alta. L’azione repressiva, però, da sola non basta: serve una strategia più ampia, capace di prevenire e contenere la diffusione del fenomeno.
Appello alle istituzioni: servono interventi concreti
Secondo “Si muove la città”, l’emergenza crack Marsala richiede un impegno sinergico tra forze dell’ordine, istituzioni locali, scuole e distretti socio-sanitari. Serve attuare pienamente quanto previsto dalla legge regionale anticrack, adottata per contrastare la dipendenza da droghe sintetiche e crack.
Occorre rafforzare le politiche educative, i progetti di prevenzione e i percorsi di supporto per famiglie e minori. Vanno riattivati e potenziati i centri d’ascolto, i servizi psicologici, gli sportelli per l’infanzia e i presidi nei quartieri più fragili.
Giovani e famiglie in pericolo
In molte zone di Marsala, il consumo di crack avviene alla luce del sole, vicino a scuole, piazze e spazi pubblici. Le famiglie sono lasciate sole ad affrontare situazioni drammatiche, spesso senza assistenza adeguata. È urgente proteggere i giovani e sottrarli alle logiche della microcriminalità, offrendo alternative concrete attraverso lo sport, la cultura, l’educazione e il lavoro.
La denuncia: non basta più restare a guardare
“Si muove la città” chiede che il tema venga inserito al centro dell’agenda politica. È necessario aumentare la presenza delle istituzioni nei quartieri più esposti, avviare progetti educativi continuativi e garantire risorse adeguate ai servizi territoriali.
Facciamo in modo che i fuochi d’artificio non diventino il simbolo della morte dei nostri giovani.
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