Abusi sui minori
Trapani – L’incontro formativo dedicato agli abusi sui minori ha riunito oggi presso la sede dell’Ordine dei Medici di Trapani medici, psicologi e operatori sanitari per “Facing Abuse 4.0 – Saper riconoscere i segnali di maltrattamento fisico e abuso sessuale nell’infanzia”. Il focus sugli abusi sui minori ha attraversato diagnosi, presa in carico e prevenzione, con un richiamo forte alla responsabilità condivisa tra professionisti, istituzioni e famiglie.
Abusi sui minori: perché servono formazione e rete
Il maltrattamento è una realtà sommersa. Per questo la formazione continua diventa un presidio. L’evento, accreditato ECM, ha puntato a rafforzare competenze cliniche e strumenti operativi. In tal modo, i professionisti possono cogliere segnali precoci, muoversi con protocolli chiari e attivare sinergie con i servizi territoriali.
L’apertura dei lavori: educazione e famiglie al centro
Ha aperto i lavori il dottor Giacomo Scalzo, dirigente generale del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’Assessorato regionale della Salute. Il suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’educazione scolastica dei minori e il ruolo attivo delle famiglie nei percorsi di prevenzione. L’Ordine e il DASOE hanno così rilanciato l’idea di una comunità competente, capace di fare rete intorno ai bambini.
Un minuto di silenzio per Maria Cristina Gallo
In apertura, l’Ordine dei Medici di Trapani, il DASOE e tutti i partecipanti hanno ricordato con un minuto di silenzio la professoressa Maria Cristina Gallo, proprio mentre a Mazara del Vallo si celebravano i funerali. Il gesto ha legato la giornata formativa a un messaggio di civiltà, di cura e di rispetto per i diritti dei pazienti e delle loro famiglie.
Relatori e contenuti: competenze in dialogo
Il programma ha visto gli interventi di esperti di rilievo nazionale: Domenico Cipolla, Pietro Ferrara, Luca Maria Lagalla, Matilde Tantillo, Giusy Elisa Galione e Luca Bernardelli. La discussione ha intrecciato casi clinici, dinamiche psicologiche e procedure di tutela, con l’obiettivo di tradurre il sapere in pratiche efficaci e replicabili nei contesti quotidiani di cura.
Abusi sui minori: segnali clinici e protocolli di tutela
Riconoscere i segni fisici e i comportamenti sentinella è decisivo. Tuttavia, senza protocolli chiari, il rischio di ritardi aumenta. Per questo i relatori hanno richiamato l’uso di percorsi condivisi: dalla raccolta dell’anamnesi protetta alla documentazione sanitaria accurata; dal raccordo con i servizi sociali alla tempestiva attivazione dell’autorità giudiziaria nei casi sospetti.
Nuove dipendenze digitali e realtà virtuale: l’attenzione sui rischi online
Una parte della giornata ha affrontato nuove dipendenze digitali e l’impatto della realtà virtuale sui comportamenti dei minori. In rete, i confini tra sextortion, adescamento e bullismo si confondono. Serve, quindi, un’alleanza educativa tra sanità, scuola e famiglia. La prevenzione passa anche dall’alfabetizzazione digitale e da regole d’uso chiare.
I video della consapevolezza: quando le immagini aiutano a capire
Nel corso dei lavori, moderati dal dottor Cipolla, sono stati proiettati i video “Dear Mama”, “Look Around” e “Violenza psicologica”. Le immagini hanno favorito momenti di riflessione collettiva, ricordando che l’ascolto e l’empatia restano strumenti clinici essenziali, accanto alle linee guida.
Facing Abuse 4.0: un progetto che mette a sistema la protezione
Il convegno rientra nel più ampio progetto “Facing Abuse”, nato per diffondere conoscenze, metodologie e strumenti utili a proteggere i minori vittime di maltrattamenti. L’obiettivo è creare una rete stabile di professionisti in grado di intervenire tempestivamente nei casi di sospetto abuso e di garantire continuità nella presa in carico.
L’impegno dell’Ordine dei Medici di Trapani
L’Ordine ribadisce la centralità della formazione e della sensibilizzazione come leve per elevare gli standard di tutela. Di conseguenza, il percorso non si ferma qui: altre iniziative rafforzeranno la collaborazione con le istituzioni e con il mondo della scuola, così da portare sul territorio pratiche basate su evidenze e responsabilità.
Speriamo bene: quando la competenza incontra l’umanità, la tutela dei bambini diventa più forte di qualsiasi silenzio.
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