Pesce non tracciato
Trapani – Intervento deciso contro il pesce non tracciato al porto peschereccio. Nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto di Trapani, con il supporto di una pattuglia del Comando Provinciale dei Carabinieri, ha controllato mezzi dedicati al trasporto e alla vendita itinerante di prodotti ittici lungo le banchine. I militari hanno sorpreso quattro persone mentre esponevano per la vendita circa 200 chilogrammi di pescato privo della documentazione di tracciabilità, elemento essenziale per tutelare la sicurezza alimentare e i consumatori. Per questo l’intero quantitativo è stato sequestrato e distrutto, dato che non era possibile verificarne provenienza e corretta conservazione. L’azione rientra nella vigilanza continua per contrastare la commercializzazione irregolare di pesce non tracciato e difendere gli operatori in regola.
Vendita ittico non autorizzata
Durante i controlli, gli ispettori hanno accertato che gli ambulanti esercitavano la vendita itinerante senza le previste autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti. Oltre al sequestro del pescato, sono state elevate quattro sanzioni amministrative per un importo complessivo di 13.000 euro. La cornice operativa, coordinata dalla Direzione Marittima della Sicilia Occidentale, ha interessato l’area portuale con verifiche mirate su banchine, veicoli e postazioni improvvisate di vendita.
Tracciabilità e sicurezza per i consumatori
La tracciabilità consente di seguire il prodotto “dal mare alla tavola”, garantendo informazioni su specie, area di cattura, metodo di pesca e catena del freddo. Senza documenti, non è possibile assicurare al cittadino la qualità del prodotto, né intervenire in caso di eventuali rischi per la salute. Le regole sulla tracciabilità non sono un formalismo: proteggono chi acquista e chi lavora correttamente. Per approfondire, si può consultare il portale della Guardia Costiera e le pagine del Ministero della Salute dedicate alla sicurezza degli alimenti.
Portualità sotto osservazione
Nel corso dell’operazione è stata rilevata anche la presenza di cassette e imballaggi abbandonati che galleggiavano nello specchio acqueo del porto. Un fenomeno che offende il mare e l’immagine del territorio. Per questo motivo, gli operatori in regola e le stesse associazioni di categoria chiedono controlli costanti e un maggiore senso civico. La Guardia Costiera ha ricordato che la vigilanza sul compartimento marittimo di giurisdizione – dalle coste trapanesi alle Isole Egadi – viene assicurata di giorno e di notte da personale a terra e da unità navali in servizio, con attività di prevenzione e repressione lungo tutta la filiera ittica.
Controlli mirati e filiera sana
I controlli non colpiscono chi lavora rispettando le norme. Al contrario, proteggono la filiera legale, che sostiene l’economia del territorio e il lavoro di pescatori, trasportatori e rivenditori onesti. L’azione di questi giorni punta a scoraggiare la concorrenza sleale e a difendere il valore del prodotto locale. La collaborazione dei cittadini è fondamentale: acquistare solo da canali regolari, pretendendo scontrino e informazioni di etichetta, è il gesto più concreto per sostenere la qualità e la sicurezza.
Le prossime attività
Le verifiche continueranno nelle prossime settimane con pattuglie a terra e in mare. Le autorità raccomandano di segnalare al 112 o al numero della Guardia Costiera 1530 eventuali vendite sospette o modalità di trasporto non conformi. Intanto, gli esiti dell’operazione verranno trasmessi agli uffici competenti per gli ulteriori adempimenti di legge. Ulteriori informazioni sulla struttura territoriale sono disponibili anche tramite la Direzione Marittima Sicilia Occidentale.
Tutela del consumatore, rispetto del mare e lotta all’abusivismo vanno di pari passo. Complimenti alla Guardia Costiera e ai Carabinieri per il servizio svolto a protezione della filiera e dei cittadini.
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